La XIII edizione dell’iniziativa Fai (Fondo ambiente italiano) per le scuole di Vibo Valentia, che si è tenuta nei giorni scorsi, ha acceso i riflettori sul Duomo della città capoluogo, gioiello barocco dedicato a Santa Maria Maggiore e San Leoluca, simbolo di storia e arte della città ed ha visto una straordinaria partecipazione da parte della comunità scolastica e cittadina.
«L’evento – è scritto in una nota – ha rappresentato un’importante opportunità la valorizzazione del patrimonio culturale grazie soprattutto al coinvolgimento diretto degli studenti. Gli allievi del liceo scientifico “Giuseppe Berto”, quindi, hanno potuto dare prova delle loro conoscenze e competenze grazie al progetto Fai “Apprendisti Ciceroni”. Sono stati proprio gli allievi a illustrare ai visitatori la storia del Duomo di San Leoluca e le opere in esso custodite, con particolare attenzione per il Trittico del Gagini. Promossa dal capo delegazione del Fai di Vibo Valentia Giovanna Congestrì, e dal delegato provinciale per le scuole Antonio Romano, la realizzazione delle giornate del Fai scuole è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il liceo “Berto” e alla scelte formative del dirigente scolastico, Licia Bevilacqua. Anche quest’anno, quindi, lo scientifico vibonese ha dimostrato il suo impegno per la promozione del territorio, coinvolgendo gli alunni della classe V sezione G nelle vesti di “Apprendisti Ciceroni”».
Guidati dalla docente di Disegno e Storia dell’arte, Angela Rettura, gli studenti hanno accolto numerosi visitatori, raccontando con passione la storia e le peculiarità del Duomo di Vibo Valentia, dedicato a Santa Maria Maggiore e San Leoluca. Due, in particolare, capolavori del Duomo che hanno catturato l’attenzione durante l’evento: il Trittico di Gagini e il Crocifisso ligneo.
«Il Trittico di Gagini – si legge nella nota -, realizzato tra il 1525 e il 1530 dall’artista siciliano Antonello Gagini, è un’opera straordinaria commissionata dal duca di Monteleone. Le tre statue che lo compongono – San Giovanni Evangelista, la Madonna delle Grazie e Santa Maria Maddalena – si trovano in una cornice architettonica in marmo scuro che ne esalta la bellezza. Il Crocifisso ligneo, databile alla seconda metà del XV secolo, ha impressionato per i dettagli realistici che trasmettono il senso della sofferenza: vene gonfie, struttura ossea marcata e sangue che scorre sul corpo. Particolare attenzione è stata riservata all’unicità del volto del Cristo, che cambia espressione a seconda del punto di osservazione: da destra appare sofferente, da sinistra sereno. L’adesione del liceo “Berto” a questa iniziativa conferma l’importanza di progetti che avvicinano le nuove generazioni al patrimonio artistico e culturale del proprio territorio».
La dirigente Bevilacqua ha sottolineato il valore educativo della collaborazione con il Fai, definendola «un’opportunità unica per far conoscere agli studenti la ricchezza della nostra storia e formare cittadini consapevoli e orgogliosi del proprio patrimonio».



