«Apprendiamo, da articoli di stampa pubblicati pochi giorni addietro, che i sindaci di sedici importanti Comuni, tra cui quello di Vibo Valentia, a seguito ad una riunione tenutasi venerdì 6 scorso, partecipata, oltre che dai sindaci, dagli assessori competenti e dai diversi uffici tecnici, hanno sottoscritto un documento con il quale, ritenendo che non siano stati tenuti in considerazione gli interventi di mitigazione realizzati in questi anni, le riperimetrazioni delle Aree del Rischio, approvate dalla stessa Autorità di bacino e cancellate nel nuovo Pai (Piano di assetto idrogeologico), ecc., hanno chiesto alla Regione Calabria la sospensione dell’efficacia del Piano e l’apertura di un percorso di approfondimento che coinvolga i territori interessati. In linea con quanto sostenuto, per come riportato, in data odierna, da alcuni giornali, dall’assessore regionale Giovanni Calabrese, è indiscutibile che altri sindaci, in base alle criticità rilevate con riguardo ai propri territori e, riteniamo, alle successive verifiche tecniche, con la sottoscrizione di tale documento, abbiamo assolto al meglio al loro mandato, ma non si capisce in base a quale relazione tecnica e a quale approfondita ricognizione degli interventi eseguiti e programmati, l’abbia potuto firmare il sindaco di Vibo Valentia, visto che nelle stesso si parla, anche, della mancanza delle risorse per l’esecuzione di un piano di interventi teso alla risoluzione dei problemi rilevati, che certo non vale per il nostro territorio. Evidentemente ha dato ascolto alle sirene della politica più che a quelle del buon senso che, invece, gli avrebbe imposto di accelerare la spesa delle enormi risorse già a disposizione dell’amministrazione». Affondo dell’ex sindaco di Vibo Vlentia Maria Limardo e del già assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna.
«Infatti – proseguono i due ex amministratori -, è passato poco più di un mese dal giorno nel quale abbiamo gioito per l’ottenimento, al culmine di una attività durata ben quattro anni, della quale siamo orgogliosi, di un finanziamento di 22,5 milioni di euro per la realizzazione di ulteriori quindici interventi di officiosità idraulica sulle aste fluviali che interessano le frazioni marine, che si vanno ad assommare ai sette che sta portando avanti la Regione Calabria, quale Ente Avvalso del commissario delegato, alcuni dei quali già appaltati, ai tre che il Comune di Vibo Valentia, quale Ente Avvalso del commissario delegato, è in procinto di approvare le progettazioni, a quello che il Comune di Vibo sta per ultimare a ridosso della Via Parodi».
Va, inoltre, a parere della Limardo e di Scalamogna, «tenuto ben fermo e presente che, proprio in virtù di tutti gli altri interventi precedentemente realizzati, il Comune ha potuto predisporre uno studio che, valutato più che positivamente dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, ha comportato l’approvazione nel 2021 di un Pai- Rischio Idraulico – con aree di rischio notevolmente ridotte rispetto al precedente Pgra. Chiarita la diversità della situazione di Vibo Valentia rispetto a quella di altri comuni, nell’attesa che il sindaco, non a favore nostro, ma dei cittadini, dia contezza dei ragionamenti fatti, che lo hanno indotto a firmare, si vuole significare che, con specifico riferimento a Vibo Valentia, la Tavole pericolosità idraulica del Pai 2024 è perfettamente identica, salvo qualche dettaglio, alla Tavola rischio idraulico del Pai 2021, che come detto è stata aggiornata tenendo conto di tutti gli interventi di officiosità idraulica precedentemente realizzati».
Inoltre, sottolineano ancora la Limardo e Scalamogna, «la firma apposta dal sindaco di Vibo Valentia su un documento che, non riguardando il nostro territorio, chiede ripensamenti alla Regione stride drammaticamente con la situazione di pericolo realmente presente, si pensi soprattutto al Pennello e a quelle immagini ancora ben ferme nella memoria di tutti noi riguardanti l’alluvione del 03.07.2006, nella quale abbiamo subito la dolorosa perdita di tre persone. Bene farebbe il sindaco Romeo, piuttosto che chiedere la sospensione di piani che, in realtà, vanno a beneficio di Vibo Valentia, a dare il massimo impulso alla spesa ed al completamente di tutti gli interventi dai quali – chiudono il loro intervento la Limardo e Scalamogna – solo può dipendere la sicurezza del territorio e delle persone, nonché il successivo rilancio economico dell’intera fascia marina, con benefici diffusi per tutta la cittadinanza».