Docenti, ricercatori e veterinari legati all’Università Magna Graecia di Catanzaro e all’ASP di Catanzaro sono stati posti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Grecale”, condotta dalla Guardia di Finanza del capoluogo calabrese sotto il coordinamento della Procura della Repubblica. L’inchiesta riguarda presunte irregolarità emerse nei progetti di ricerca su animali vivi realizzati nei laboratori scientifici, detti stabulari, dell’Ateneo.
Gli arrestati e i ruoli delle persone coinvolte nello scandalo in Calabria
Tra i soggetti posti agli arresti domiciliari figurano personalità di spicco del panorama accademico e veterinario:
Giovambattista De Sarro, ex rettore dell’UMG, coinvolto in qualità di responsabile scientifico di progetti di ricerca.
Domenico Britti, presidente dell’Organismo preposto al benessere animale e già presidente della Scuola di Farmacia e Nutraceutica, oltre che responsabile del benessere animale per lo stabulario di Germaneto.
Giuseppe Caparello, presidente dell’Ordine dei medici veterinari, direttore del Servizio Veterinario dell’ASP dal 2018 e del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP dal 2020.
Fabio Castagna, veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta di Borgia.
Rita Citraro, docente del Dipartimento di Scienze della Salute e sperimentatrice nei progetti di ricerca.
Nicola Costa, veterinario designato per lo stabulario di Roccelletta di Borgia fino al 2021.
Antonio Leo, docente del Dipartimento di Scienze della Salute e sperimentatore nei progetti.
Giovanni Loprete, veterinario designato per lo stabulario di Germaneto.
Ernesto Palma, responsabile del benessere animale per lo stabulario di Roccelletta di Borgia.
Anselmo Poerio, veterinario convenzionato ASP, addetto alle ispezioni negli stabulari.
Giuseppe Viscomi, veterinario dell’ASP responsabile delle ispezioni.
Inoltre, il veterinario Luciano Conforto, incaricato delle ispezioni negli stabulari, è stato sospeso dall’esercizio delle funzioni pubbliche per 12 mesi.
Tra i 21 indagati a piede libero, figura anche Ciro Indolfi, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia, responsabile di un progetto di ricerca per lo studio della restenosi coronaria e accusato di maltrattamento di animali.
Le accuse e l’oggetto dell’inchiesta
L’indagine sullo scandalo in Calabria si concentra su presunti maltrattamenti di animali e sulla gestione degli stabulari universitari. Le accuse riguardano la mancata osservanza delle normative sul benessere degli animali utilizzati nei progetti scientifici. Evidenziate anche irregolarità nella gestione e supervisione delle strutture e accertate le responsabilità legate a sofferenze inflitte agli animali durante gli esperimenti.
Un caso particolare è quello del progetto su “Modello di danno vascolare nel ratto per lo studio della restenosi coronaria”, che ha visto coinvolto Ciro Indolfi.
L’operazione “Grecale” rappresenta un’importante azione di controllo sulla correttezza delle attività di ricerca scientifica. Le indagini, ancora in corso, mirano a chiarire ulteriormente le responsabilità degli indagati e l’entità delle presunte violazioni. Nel frattempo, le misure cautelari adottate sono volte a prevenire eventuali interferenze.
