«Il tanto atteso e da molti giorni preannunciato Dca, finalmente è stato pubblicato. Ma, purtroppo, la giornata che avrebbe dovuto rappresentare la fine del calvario per i “precari Covid” dell’Asp di Vibo Valentia, si è trasformata in un amaro calice per una parte di loro. Infatti, sul documento pubblicato stamattina della Regione Calabria ed avente ad oggetto: “Aggiornamento Piano del Fabbisogno Asp Vibo Valentia” con il quale vengono autorizzate le stabilizzazioni dei precari, non c’è traccia del personale Oss (operatori-socio-sanitari)». Ennesima presa di posizione da parte dei segretari di categoria Luciano Contartese (Fp-Cgil), Antonino D’Aloi (Cisl-Fp), Massimiliano Lo Gatto (Uil-Fpl), Giuseppe Gliozzi (Nursing-Up), Domenico Pafumi (Fials) e Domenico La Bella (Nursind).
Lavoratori nello sconforto
«La notizia – si legge in una nota – ha gettato nello sconforto questi lavoratori. Già provati sia nel fisico che nell’animo da decine di giorni di sit-in, davanti alla sede dell’Asp di Vibo Valentia, davvero non si aspettavano una simile e quanto mai sgradita “sorpresa”. Purtroppo, il documento parla chiaro, in quanto afferma testualmente: Il commissario ad acta decreta di ridefinire il nuovo fabbisogno per il profilo degli infermieri, determinando i seguenti limiti massimi: Area ospedaliera 316 unità; Suem 118 30 unità; Territorio 165 unità. Quindi – è scritto ancora – autorizzare l’Asp di Vibo Valentia, nei limiti del fabbisogno determinato di cui sopra, al reclutamento, anche attraverso procedure di stabilizzazione, del personale necessario al funzionamento dei servizi sanitari».

La battaglia dei sindacati continuerà
Le organizzazioni sindacali, congiuntamente, «esprimono il proprio dissenso a tale decisione che sembrerebbe escludere gli Oss dalla tanto attesa stabilizzazione, a meno di improvvisi ravvedimenti. I sindacati continueranno ad agire in tutte le sedi affinché tale comportamento fortemente discriminatorio venga sanato e venga riconosciuto ciò che spetta a questi lavoratori. La battaglia che abbiamo iniziato quasi tre mesi fa, all’indomani dell’annuncio dell’esubero (inesistente), continuerà senza arretrare di un centimetro».
Gettate le basi per il lavoro di revisione del fabbisogno
Sin da quella data, ricordano i segretari di categoria, «siamo riusciti ad accendere i riflettori su questa vicenda. Ad iniziare dalla manifestazione del 31 ottobre 2024 che ha portato all’incontro tenuto in Prefettura il 4 novembre alla presenza del prefetto Grieco e del presidente Occhiuto. Nonchè del dirigente regionale Sestito e del commissario straordinario dell’Asp Vibo Piscitelli. In quell’occasione si sono gettate le basi per il lavoro di revisione del fabbisogno. Il 30 ed il 31 dicembre ci ha visti manifestare ancora fianco a fianco dei lavoratori per rivendicare il diritto al lavoro e il diritto alla salute dei cittadini della provincia di Vibo. Anche in quell’occasione siamo stati ricevuti dal neo prefetto Colosimo».
Impegno a sostegno dei precari dell’Asp di Vibo anche lontano dalla ribalta
Quindi, «tantissime denunce a mezzo stampa e a firma Fp-Cgil, Cisl-Fpl, Uil-Fp, Nursing-Up, Nursind e Fials hanno sollecitato la risoluzione del problema. Allo stesso tempo, hanno stigmatizzato i disservizi per i cittadini utenti degli ospedali della provincia a causa della riduzione del personale nelle corsie dei reparti e dei Pronto soccorso a seguito dei mancati rinnovi. La nostra azione di supporto alla causa dei precari si è svolta anche lontano dalla ribalta e lontano dai microfoni. Attraverso continui contatti con amministratori, rappresentanti politici locali e regionali, richieste di incontro con i commissari per ottenere notizie ufficiali. Piuttosto che accontentarsi di frasi rubate nei corridoi, ed infine costanti interlocuzioni con gli uffici dell’Asp».
Si chiederà un incontro urgente con la commissione dell’Azienda
La prossima mossa dei sindacati sarà chiara.«Pretenderemo un incontro ufficiale ed urgente con la Commissione dell’Asp allo scopo di comprendere come l’Azienda intenda procedere alla luce degli ultimi accadimenti. Non perderemo occasione di stigmatizzare i gravi disservizi per il personale e per l’utenza. A causa della riduzione del personale e della mobilità selvaggia messa in atto dall’Asp, nel tentativo di tamponare le carenze di organico, ha avuto come unico risultato quello di “spogliare un altare per vestirne un altro”. Tale gestione approssimativa della carenza di personale ha, inoltre, demotivato e umiliato oltremodo i lavoratori oggetto di tali provvedimenti».
«Senza Oss i disagi aumenterebbero in modo esponenziale»
Per i sindacati, «se davvero il processo di stabilizzazione nell’Asp di Vibo dovesse interessare solo il personale infermieristico, escludendo gli Oss», i «disagi e le inefficienze», a parere dei segretari, «aumenterebbero in modo esponenziale. Infatti, se è vero che l’Infermiere rappresenta la figura cardine dell’assistenza generale, è altrettanto vero che l’equipe assistenziale non può assolutamente fare a meno degli operatori socio-sanitari. Essi, con le loro competenze, sono oramai un supporto indispensabile per il paziente ospedalizzato e per l’Infermiere».
«Unità operative impossibilitate a erogare assistenza e servizi»
«Molte Unità operative, tra cui la Medicina generale del presidio ospedaliero di Vibo, hanno comunicato nei giorni scorsi ufficialmente ed in modo perentorio l’impossibilità di erogare assistenza e servizi appropriati ed in sicurezza ai degenti a causa delle carenze di organico. Addirittura i turni notturni vedono i reparti totalmente privi di personale OSS. Tale condizione ha come ulteriore conseguenza anche quella di un danno erariale per l’Asp. Infatti, il personale infermieristico, costretto a lavorare senza personale di supporto, nel primario interesse dei pazienti non autosufficienti è costretto a svolgere mansioni inferiori che, da qui a poco, vedranno l’Azienda obbligata a cospicui risarcimenti economici a favore degli stessi Infermieri che adiranno le vie legali per le cause di demansionamento».
Si spera in un intervento tempestivo per salvare i precari dell’Asp di Vibo
Pertanto, in conclusione i sindacati si augurano che «l’Asp e la Regione Calabria intervengano tempestivamente per scongiurare il rischio della mancata stabilizzazione degli Oss. Vibo e la sua provincia non possono permettersi un ulteriore duro colpo al diritto alla salute. Sicuramente se non saremo convocati ed ascoltati come organizzazioni sindacali faremo una richiesta di un’assemblea dei lavoratoti per chiedere lo stato di agitazione».