Un documento strutturato e impegnativo, che segue l’incontro dello scorso 5 febbraio a Palazzo Gagliardi sui nodi della sanità pubblica vibonese, approvato dalle forze politiche dell’area progressista. Il testo da un lato annuncia la costituzione del “Movimento civico 5 Febbraio” e dall’altro vede messi nero su bianco una serie di punti e priorità che le stesse forze progressiste intendono portare all’attenzione di tutte le istituzioni locali e regionali. Presenti alla mobilitazione oltre agli esponenti dei partiti e dei movimenti che sostengono l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Romeo, le rappresentanze sindacali, associative e datoriali.
Ricostruire la sanità a Vibo e in tutto il vibonese
Tante proposte – si legge all’inizio del documento – e una «forte propensione a ripartire da “zero” e ricostruire la sanità a Vibo e in tutto il vibonese, presentando proposte molto chiare ma soprattutto imponendo un punto di vista inoppugnabile: i cittadini di Vibo e di tutta la provincia non accetteranno più che questo disastro, in termini di gestione e di depauperamento, organizzativo e del personale, delle risorse e dell’efficienza complessiva del sistema sanitario, venga ulteriormente perpetrato dalla gestione fallimentare del centrodestra rimanendo per giunta sotto silenzio, mettendo la sordina ai danni ormai plateali che la Conferenza dei sindaci avrebbe dovuto svelare se la linea, di concertazione intelligente e veritiera della situazione, proposta dal sindaco di Vibo, fosse stata seguita. Al contrario, l’arroganza dei sindaci targati centro-destra ha tentato di coprire, con un velo impresentabile e lacero, una situazione insostenibile».
Ecco tutti i punti programmatici messi nero su bianco nel documento
Un documento, dunque, che raccoglie bisogni e aspettative in una serie di punti programmatici. Eccoli uno per uno: «Creazione di un tavolo tecnico-organizzativo permanente sulla sanità presso la Prefettura; impostazione di un metodo nuovo di lavoro: non più tamponare le emergenze ma imporre una visione manageriale complessiva per Vibo e per l’intero territorio provinciale; l’attivazione delle “case della salute” – ospedale di comunità – “case di comunità” e la creazione della “Centrali operative territoriali” per assorbire le emergenze di piccola e media gravità, recuperando il pronto soccorso alle emergenze acute».
E ancora: «Previsione accurata del fabbisogno di personale e attivazione delle graduatorie pregresse per attingere alle figure mancanti; Piano di gestione accurato e funzionale dei lavori di adeguamento sismico del presidio ospedaliero “jazzolino”, senza interrompere alcun servizio esistente e impedendo l’attivazione di procedure farraginose e disagevoli come quelle relative al trasporto di pazienti da un nosocomio all’altro e viceversa, nel caso di interventi chirurgici: ipotesi ritenuta improponibile e cervellotica oltre che irrispettosa per i pazienti stessi e le loro famiglie».
Quindi , «la verifica effettiva della situazione del cantiere del nuovo ospedale il cui cronoprogramma indicato dalla Regione e dal commissario alla sanità Roberto Occhiuto, appare invece asincrono con l’andamento effettivo delle opere, poiché attualmente non risulta posata nemmeno la pietra dell’edificio in questione ma si sta operando esclusivamente per la realizzazione delle opere preparatorie, ancora nemmeno ultimate. Infine, l’avvio e il rapido completamento di un procedimento organizzativo radicale e poderoso nell’erogazione dei servizi affidati alla farmacia territoriale, per come richiesto unanimemente dal consiglio regionale che prevede il servizio in tre punti del territorio provinciale».
Basta perdersi in tecnicismi
Questi i primi indispensabili interventi da affrontare subito. In sostanza, a giudizio dei progressisti vibonesi, «ci si trova a un punto di “non ritorno” per la sanità vibonese e non è più tempo di perdersi in tecnicismi da imbonitori per un sistema ormai in decadimento. Ed è proprio da qui che occorre partire, per intraprendere un percorso che sarà lungo e difficile ma finalmente virtuoso e determinato negli scopi finali: una sanità a misura di una cittadinanza che chiede rispetto e imprescindibile attenzione, un’utenza vasta sempre più anziana e dunque più fragile che necessita – questa la conclusione – di maggiori premure e di un sensibile miglioramento organizzativo e qualitativo nell’azione di cura».
I componenti il Movimento civico “5 Febbraio”
Del “Movimento civico 5 Febbraio” fanno parte: Europa Verde – Verdi; “Centro Studi Progetto Vibo”; Movimento 5 Stelle; Liberamente Progressisti; Sinistra Italiana; Partito Democratico. Naturalmente il Movimento rimane aperto a tutte le espressioni della società civile.