«Apprendiamo con sconcerto quanto dichiarato tramite social dal presidente Occhiuto, che dichiara di voler tentare di fare rientrare il finanziamento ottenuto per la ristrutturazione dell’ospedale Jazzolino, non più nei fondi Pnrr, bensì in quelli Fsc (Fondi per lo sviluppo e la coesione). Senza voler entrare nel merito dei tecnicismi e della diversa natura dei due fondi, manifestiamo fin da subito la nostra assoluta contrarietà e ci teniamo ad evidenziare le conseguenze drammatiche che ciò comporterà, poiché l’effetto immediato è che perderemo la certezza attuale di inizio e fine lavori nei termini previsti proprio dal Pnrr, che invece assegna questo tipo di garanzie».
Alzano la voce Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, coordinatrici dell’Osservatorio Civico Città Attiva di Vibo Valentia, e Rocco La Rizza, presidente del Comitato San Bruno, dopo il recente video sui social del governatore della Calabria Roberto Occhiuto.
Condannati a un ospedale fatiscente
«La volontà, quindi – proseguono gli interessati – , è chiaramente quella di condannarci chissà ancora per quanti anni ad entrare in una struttura fatiscente, non a norma, rinviando sine die i lavori di efficientamento energetico e di adeguamento sismico che sono da eseguire invece con estrema urgenza, non c’è infatti bisogno di sottolineare l’importanza di essi, proprio in una terra, come la nostra, ad elevato rischio sismico. E non vogliamo assolutamente che la costruzione del nuovo ospedale, sul cui completamento non esiste attualmente alcun tipo di garanzia, rappresenti ancora una volta la scusa, per lasciare lo Jazzolino in quelle inaccettabili condizioni che purtroppo conosciamo ormai molto bene».
Una intera provincia in attesa dei lavori allo Jazzolino
Detto questo, viene poi ribadito che «tutta la provincia di Vibo attende da decenni che l’ospedale Jazzolino venga interessato da lavori di ristrutturazione, per avere la tranquillità di poter accedere in una struttura a norma, oltre che dignitosa. È sconcertante invece assistere alla reazione della classe politica, assolutamente incapace di reagire e di interpretare i bisogni della cittadinanza, pretendendo l’esecuzione dei lavori nei tempi previsti dal Pnrr, così come programmato, non da oggi, ma da diversi anni».
Decisioni contro l’interesse della cittadinanza
Viene, quindi, ritenuto «gravissimo che si stia prestando il fianco a decisioni di questo tipo, che vanno chiaramente contro l’interesse della cittadinanza. Chiamiamo quindi a responsabilità tutta la classe politica, a partire dai Sindaci, che in qualità di primi cittadini non possono consentire che questo territorio venga oltremodo penalizzato e devono pretendere dalla Commissione Straordinaria immediate garanzie sull’esecuzione dei lavori di ristrutturazione, nei tempi stabiliti dal Pnrr».
L’accorato appello al prefetto
In chiusura l’appello al prefetto Anna Aurora Colosimo: «Chiediamo a sua eccellenza il prefetto, di interpretare fino in fondo i bisogni della popolazione e di farsene portavoce, le ricordiamo, ancora una volta, che in un verbale di collegio di direzione con direttore sanitario e primari, sono state pianificate le attività in parallelo con i lavori. Era un progetto condiviso con i medici, per lavorare ad ospedale funzionante, con la condivisione anche da parte della ditta. Le chiediamo di convocare il generale Battistini al più presto, per verificare questa possibilità e scongiurare la perdita del finanziamento o il rinvio dell’inizio dei lavori».
Ma «Le chiediamo soprattutto di impedire che la popolazione della provincia di Vibo sia costretta a subire questa ennesima umiliazione, da parte di una classe politica che, a quanto pare, preferisce fuggire davanti alle responsabilità, anziché affrontarle. Nessun rinvio venga autorizzato ai lavori da eseguire allo Jazzolino, non in nostro nome».