«I lavori in piazza Salvemini a Vibo Valentia, iniziati già da qualche mese, renderanno purtroppo necessario l’abbattimento di diciotto pini domestici, come è emerso dalla perizia redatta dal dottore in Scienze Forestali Luca Rotiroti. Si è giunti a questa conclusione con enorme dispiacere dello stesso tecnico incaricato e dell’amministrazione comunale, che insieme hanno cercato di individuare ogni soluzione possibile per salvarli». Questo l’inizio di una nota del coordinamento cittadino del Partito democratico di Vibo Valentia, guidato da Gernando Marasco.
Tirati in ballo gli ex amministratori del capoluogo
«La responsabilità maggiore – prosegue il comunicato – è di chi ha redatto un progetto a tavolino, calato dall’alto (come ormai abbiamo visto fare spesso per tutti i progetti della vecchia amministrazione), che non ha neppure preso in considerazione la presenza degli alberi, se non per eliminarli. Come si evince dalla perizia, durante i lavori sono state tagliate e/o danneggiate delle radici; inoltre negli anni scorsi sono anche stati effettuati lavori da parte di Terna, in cui sono stati capitozzati i rami troppo vicini all’elettrodotto. Costituendo una sorta di “sistema boschivo”, questi alberi si reggono gli uni con gli altri e, venendo meno gli uni, anche gli altri non avrebbero vita lunga».
Bisogna scongiurare problemi di sicurezza e incolumità
A questo punto, «con sommo dispiacere di tutti noi e di un’amministrazione, che ha nella sua natura una forte sensibilità per l’ambiente e il bene comune», gli esponenti dem del capoluogo ritengono che «non ci sia altro da fare che procedere al taglio; bisogna scongiurare problemi di sicurezza, salvaguardare l’incolumità dei lavoratori impegnati nel cantiere da episodi quali quelli in prossimità della rotonda in viale Affaccio. Anche per compensare questi abbattimenti, auspichiamo che l’amministrazione Romeo proceda, come ha già iniziato a fare, ad una piantumazione di alberi senza precedenti, per sottrarre al cemento e al bitume imperante vie e piazze della nostra città, con lo scopo di renderle più fresche, più verdi, più vivibili e più resilienti ai cambiamenti climatici».
Associazioni ambientaliste invitate a fare redigere una controperizia
In chiusura, dalla sede del coordinamento cittadino del Pd fanno sapere di comprendere «la posizione delle associazioni ambientaliste, ma non possiamo fare altro che invitarle, se non fossero convinti degli esiti della perizia di Luca Rotiroti, a fare redigere una contro-perizia da parte dei loro esperti e, ove gli esiti fossero contrari a quelli della perizia ordinata dall’amministrazione, impugnare l’ordinanza sindacale avanti al Tar. Scrivere sui giornali, a più riprese, citare questo o quell’esperto senza produrre una consulenza che contenga uno studio specifico e proponga delle soluzioni alternative, è certamente legittimo e rientra nelle prerogative delle associazioni ambientaliste; non è però risolutivo, non è di aiuto e, soprattutto, non produce alcun effetto».