Nel 2013, a Corigliano Rossano, in Calabria, un tragico femminicidio ha sconvolto l’intera comunità. Davide Morrone, all’epoca diciassettenne, uccise la sua fidanzata sedicenne, Fabiana Luzzi, con un atto di violenza che ha scosso l’opinione pubblica per la sua brutalità. Dopo averla accoltellata 25 volte, Morrone diede fuoco alla ragazza mentre era ancora agonizzante, cospargendola di benzina in una zona isolata, poco distante dall’istituto scolastico che Fabiana frequentava.
A distanza di quasi tredici anni dal delitto, c’è stata una nuova decisione. Il Tribunale di Castrovillari ha stabilito che Davide Morrone dovrà risarcire la famiglia della vittima con una somma di 1,3 milioni di euro. La somma è destinata a compensare il dolore e la sofferenza dei familiari di Fabiana, che hanno dovuto affrontare non solo la perdita della giovane, ma anche una lunga battaglia legale per ottenere giustizia.
La battaglia dei genitori di Fabiana Luzzi per la giustizia
Il caso di Fabiana Luzzi, un grave femminicidio avvenuto in Calabria, ha colpito profondamente l’opinione pubblica, anche per le modalità del delitto, compiuto da un minorenne. La giovane ragazza fu colpita con 25 coltellate e, agonizzante, venne poi bruciata viva. Nonostante la gravità della situazione, in sede penale i genitori della vittima non poterono costituirsi parte civile a causa della minore età dell’autore del delitto.
Negli anni successivi, Mario Luzzi, il padre di Fabiana, ha intrapreso una lotta sia culturale che giuridica. Questo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della giustizia per i minorenni autori di crimini così gravi, cercando anche un inasprimento delle pene per i minori coinvolti in atti di violenza. Inoltre, parallelamente è stata avviata una causa civile che ha portato alla decisione del Tribunale di Castrovillari.
Il risarcimento e la responsabilità dei genitori di Davide Morrone
La somma di 1,3 milioni di euro che il Tribunale ha stabilito come risarcimento, dovrà essere versata non solo da Davide Morrone, ma anche dai suoi genitori. Secondo i giudici, i genitori sono ritenuti responsabili di non aver vigilato adeguatamente sul figlio, contribuendo in qualche modo alla tragedia.
Oggi, Davide Morrone, ormai quasi trentenne, ha già scontato una parte della sua pena. È stato condannato a 18 anni di reclusione per l’omicidio di Fabiana, con il riconoscimento della seminfermità mentale. Ha anche goduto di alcuni dei benefici previsti dalla normativa per i minorenni autori di crimini. Tuttavia, la sentenza del Tribunale di Castrovillari segna un momento fondamentale nella battaglia per il riconoscimento del dolore subito dalla famiglia Luzzi. E un passo importante nella lotta contro la violenza di genere.