Una mattinata di analisi nella sede vibonese del Centro di Servizio per il Volontariato (Csv), dove si è parlato in lungo e in largo di sanità, di ospedale Jazzolino, di lavori non partiti, di commissariamento. Tutti temi caldi, che hanno animato fortemente il dibattito pubblico in questo inverno. Una analisi capillare di problemi e dilemmi, nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il consigliere regionale del Partito democratico, Raffaele Mammoliti e il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo.
Una narrazione bugiarda secondo il Pd
Ad aprire l’incontro con i giornalisti è stato il segretario provinciale del Partito democratico, Enzo Insardà: «Il pasticciaccio della sanità vibonese – ha detto l’esponente dem – non è una invenzione delle opposizioni, sono i numeri a dirci che qualità e aspettativa di vita dei cittadini calabresi sono diversi rispetto al resto d’Italia. Moriamo prima delle altre regioni e abbiamo la più grande migrazione sanitaria. Da cinque anni governa il centrodestra, da tre abbiamo un commissario con pieni poteri, e c’è poco da essere baldanzosi. Io ho visto molta propaganda e una narrazione bugiarda. Il decreto ministeriale darà ancora più potere al commissario. Noi chiediamo senso di responsabilità. Siamo all’anno zero, come sancisce, peraltro, il decreto. Il Partito democratico farà battaglia su questo. Non deve passare il messaggio che facciamo opposizione tanto per farla. Faccia un dibattito serio il commissario della sanità Occhiuto in Consiglio, si assuma l’onere di parlare democraticamente ai cittadini».
Cosa hanno visto quelli del Niguarda?
Lunga la disamina del consigliere regionale, Raffaele Mammoliti: «Siamo stati in visita all’ospedale Jazzolino, ma la nostra azione non si esaurirà qui. Puntiamo ad aprire le giuste interlocuzioni e ci mobiliteremo se le risposte non dovessero arrivare. Quante criticità abbiamo rilevato durante la nostra visita, nonostante i salti mortali del personale. Possono metterla come vogliono… anche dirci che i medici del Niguarda avrebbero formulato un buon giudizio. Il Niguarda è una eccellenza nel mondo, non so cosa abbiano potuto vedere i suoi medici allo Jazzolino. È un mistero. Il lavoro dei sanitari è comunque encomiabile, un sacrificio enorme».
Sui lavori al nosocomio, che sarebbero dovuti partire alla fine di febbraio, il consigliere ha incalzato: «Perché non sono partiti i lavori all’ospedale? Io ho fatto un giro e non ho visto nulla». E poi ancora sulle altre criticità: «La medicina sul territorio non ce l’abbiamo, chiaramente le persone che si sentono male si riversano al Pronto Soccorso, il quale implode. E per questo, che sulla sanità vogliamo esseri seri e sobri. L’iniziativa di oggi è una tappa informativa».
L’impotenza dei sanitari
Certosina la denuncia del sindaco di Briatico, Lidio Vallone: «Il rapporto medico paziente è angustiante, perché i sanitari non riescono a dare risposte adeguate. Le persone muoiono in osservazione, dove rimangono abbandonati per giorni. Il ricorso al privato è molto spesso un obbligo per salvarsi. Gli oncologici vivono una tragedia, non possono neanche morire con dignità. Anche questa è la Calabria». Osservazioni riprese dal sindaco di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia: «Come Partito democratico dobbiamo stare sul pezzo. Quello che abbiamo detto in questa sala, lo viviamo nelle piazze. Al Pronto soccorso i cittadini trascorrono ore e non per responsabilità dei sanitari. Non è bello vedere un medico che trascina una barella, perché non c’è nessuno che possa aiutarlo. Siamo qui non per polemica, ma per mettere qualche punto».
La programmazione per migliorare la sanità vibonese
A concludere la discussione sulla sanità vibonese è stato il sindaco Enzo Romeo, che sui lavori all’ospedale ha detto, nelle passate settimane, la sua con molta chiarezza: «Aspiriamo ad avere una realtà all’avanguardia e finito il commissariamento, un direttore generale che conosca i territori bene, così come il tessuto sanitario. Si pensa che questa città non possa avere una classe dirigente, di questo passo, ovviamente, non l’avremo mai. Anzi ce l’avevamo in passato e l’hanno distrutta. È necessario che si faccia programmazione e la deve fare chi amministra, certamente non i primari. Apprezzo molto l’operato dei nostri consiglieri regionali».
Il tema continuerà ad essere determinante per molte stagioni ancora, se ne ha una chiara sensazione.