Ha passato in rassegna tutti, o quasi, i ruoli di campo della pallavolo: da giocatore ad allenatore e da diversi anni anche il prestigioso incarico di docente federale Tonino Chirumbolo, che a breve si appresta a compiere cifra tonda, dalla scorsa estate è tornato a Vibo Valentia diventando il responsabile Cas e miglioramento giovani della Tonno Callipo. Un lavoro ma più che altro una passione affascinanti, non potrebbe essere altrimenti occuparsi dei possibili giocatori del futuro. Di fatto crescerli, formarli, avviarli alla pratica sportiva, pallavolistica in questo caso, con le nozioni basilari e fondamentali è qualcosa – riteniamo – di gratificante anche a livello personale. Poi se tutto ciò passa dalle qualità umane e tecniche di istruttori come Tonino Chirumbolo, può ben dirsi che si è a metà dell’opera. Proprio con Chirumbolo, che negli anni ha vinto sia nel maschile che nel femminile tra Lamezia, Cetraro, Rossano, Cosenza, Cinquefrondi e Vibo stessa con lo storico scudetto Under 14 del 2008, facciamo una panoramica sull’intero universo pallavolistico giallorosso, spaziando dal femminile al maschile, passando per i ‘tonnetti’ più piccoli…
Allora Tonino partiamo dalla B2: primato ed imbattibilità, oltre alla Final Four di Coppa, un percorso strepitoso seppur in linea coi programmi ambiziosi della vigilia. Qual è la chiave dei successi?
«Non credo ci sia un segreto particolare: quella del duo Boschini-Pellegrini è una squadra formata da elementi importanti, di categoria superiore rispetto alla media che sta semplicemente rispettando la tabella di marcia e le aspettative che si nutrono proprio per il valore che queste ragazze hanno. Lo staff tecnico fa di tutto ogni settimana per creare le condizioni tecniche, tattiche ed agonistiche migliori. E poi c’è una società che chiaramente mette tutti nelle condizioni di lavorare al meglio, sempre presente, puntuale e attenta. Quindi si sta rispettando il programma della vigilia, visti anche gli investimenti che sono stati fatti».
Sei gare alla fine, a tuo avviso cosa occorre fare per continuare con questo ritmo pressochè perfetto?
«Semplicemente bisogna non accontentarsi: mettendosi in discussione ogni giorno, cercare di alzare l’asticella dell’ambizione e capire però che per farlo bisogna lavorare, star lì sugli obiettivi a medio lungo termine. Solo così possiamo pensare di arrivare alle partite importanti, che contraddistingueranno questo finale di stagione, con la mentalità di chi ancora vuole fare meglio e raggiungere risultati più importanti».
Passiamo alla maschile: quinta posizione e due settimane fa ci si è sbloccati anche in trasferta. Perché il cammino diverso della squadra di Piccioni tra le gare in casa e trasferta?
«Partiamo dal presupposto che vincere fuori casa non è mai semplice, lo fanno sicuramente più spesso le squadre che sono state costituite e strutturate in un certo modo, con elementi di grande spessore ed esperienza. Mentre la nostra è una squadra formata da tanti giovani, che chiaramente paga dazio a questo tipo di situazione. Ma la cosa più importante è crescere tecnicamente e come gruppo, e direi che nell’ultimo periodo si è visto un buon lavoro da parte dei ragazzi e di questo credo, che gli allenatori Piccioni e Maragò devono essere molto orgogliosi».
Ancora una volta stanno venendo fuori prospetti interessanti, citiamo quelli attuali da Borgesi a Mariano, da Bisotto al ‘nostro’ Pisani, e diversi altri: a Vibo ci sono le condizioni ideali per emergere?
«Diciamo che ormai è da molti anni che Vibo rappresenta un trampolino di lancio per giocatori che hanno intenzione di calcare palcoscenici importanti. Tutto ciò passa naturalmente da un grande impegno da parte loro, un lavoro certosino da parte dei tecnici ed una società che non mette pressioni, lasciando il gusto tempo per migliorare. Poi qualcuno arriva e qualche altro no, ma questo fa parte del gioco. Intanto però qui si può lavorare con serenità e senza troppe pressioni e per un giovane sono aspetti molto importanti».
Uno sguardo anche alla Serie C dove coach Defina sta facendo un ottimo lavoro con un gruppo quasi del tutto rinnovato. Concordi?
«La Serie C è un po’ l’emblema della continuità di questa società. L’anno scorso si è vinto un campionato di Serie C, quest’anno si sta disputando un ottimo torneo con una squadra totalmente cambiata. Questa è la testimonianza del ricambio continuo che avviene ogni stagione. Adesso si spera possano fare bene anche nei campionati di categoria, dove speriamo di poterci regalare l’esperienza di una finale nazionale».
Raccontaci qualcosa dell’attività giovanile: la vittoria della squadra femminile l’anno scorso ha dato impulso al movimento con ragazze che si sono avvicinate alla Tonno Callipo?
«Una squadra vincente è sicuramente una cartina di tornasole notevole per un settore giovanile. Chiaramente noi partivamo dal nulla perché la Tonno Callipo ha sempre svolto attività maschile, quindi quello della femminile era un settore totalmente nuovo, che paradossalmente è più facile costruire a livello di prima squadra, molto più difficile invece è creare le basi per un’attività giovanile. Lo stiamo facendo molto bene, abbiamo tanti bambini e bambine che affluiscono ai nostri centri di avviamento allo sport, speriamo in qualche anno di aumentare non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo, per provare a fare un bel percorso come già è stato fatto nel maschile».
Sei tornato quest’anno: come si sta sviluppando e sta proseguendo il tuo lavoro?
«La società mi ha incaricato di ristrutturare il settore giovanile, occupandomi inoltre della formazione e della qualificazione dei giovani tecnici che gravitano all’interno della nostra struttura. Ed in più faccio un po’ da consulente tecnico per le tre squadre principali, svolgendo un’opera di raccordo tra la parte tecnica, gli atleti, le atlete e la società stessa. Un lavoro per me nuovo, a cui però mi sono approcciato con grande entusiasmo e spero che tutto questo possa apportare un’effettiva utilità a tutto il lavoro della struttura societaria».
