Un dirigente medico in servizio in Calabria, al Pronto soccorso dell’Ospedale di Acri, ha aggredito verbalmente e tentato di aggredire fisicamente un infermiere. A denunciare l’episodio è il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Cosenza, Fausto Sposato, che in una nota ufficiale dichiara: «L’Opi condanna con assoluta fermezza il gravissimo episodio». Aggiungendo che il dirigente medico coinvolto «è già noto per analoghi comportamenti pregressi».
L’aggressione si è verificata alla presenza di pazienti e il peggio è stato evitato grazie all’intervento di altri operatori sanitari. L’Ordine ha denunciato il gesto all’Autorità giudiziaria. Ha inoltre inviato una formale segnalazione al rischio clinico aziendale. Sostenendo, inoltre, che quanto accaduto «impone una presa di posizione immediata e inequivocabile da parte della direzione dell’Azienda sanitaria provinciale e delle autorità competenti».
La denuncia dell’Opi sul caso dell’infermiere aggredito in Calabria
«Alla luce della reiterazione dei comportamenti del soggetto in questione», l’Opi chiede inoltre di sapere «se il dirigente medico sia stato formalmente segnalato all’Ufficio procedimenti disciplinari». In caso affermativo, vuole conoscere «lo stato del procedimento»; in caso contrario «si richiede di giustificare l’omissione». Indicando, peraltro, «le ragioni per cui un simile comportamento non sia stato ritenuto meritevole di attivazione disciplinare».
Il presidente dell’Opi domanda anche «se la direzione ritiene che l’episodio sia compatibile con la permanenza in servizio, a contatto con colleghi e utenza, del soggetto coinvolto. E in caso affermativo, di conoscere le valutazioni effettuate sotto il profilo della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti».
Infine, Sposato conclude: «A fronte della politica dichiarata di “tolleranza zero” verso ogni forma di violenza, l’inerzia nell’assumere provvedimenti nei confronti di chi ha aggredito un infermiere nel luogo di lavoro rappresenta un fatto inaccettabile e un precedente pericolosissimo. Per questo ed altri motivi riteniamo che l’episodio non può e non deve restare impunito. Questo Ordine professionale non tollererà omissioni o ritardi. Pretendiamo l’attivazione immediata di tutti i protocolli previsti. Nonché la piena applicazione del codice disciplinare e l’adozione di ogni misura a garanzia della sicurezza e dignità dei nostri iscritti. In difetto, l’Ordine adotterà tutte le misure previste dal proprio statuto e dalla normativa vigente per la tutela dei propri iscritti».