Un’importante operazione antidroga è stata condotta ieri in Calabria dai Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni, con il sequestro di oltre 2,5 kg di sostanze stupefacenti e l’arresto di due donne. Sono sospettate di essere corriere della droga. Le due sono state fermate nei pressi degli imbarchi per Messina, mentre cercavano di attraversare lo Stretto con un consistente carico di cocaina e hashish occultato nei bagagli.

Controllo mirato e atteggiamento sospetto: scatta il sequestro
L’operazione è nata nel contesto di un servizio di alta vigilanza predisposto nella zona della Stazione Ferroviaria di Villa San Giovanni e degli imbarchi dei traghetti, considerati snodi sensibili per i traffici illeciti tra la Calabria e la Sicilia. A insospettire i militari è stato l’atteggiamento circospetto delle due donne, che si muovevano con eccessiva cautela e mantenendo volutamente le distanze tra loro.
Dopo un periodo di osservazione discreta, i Carabinieri sono intervenuti con un controllo approfondito, che ha portato alla scoperta del carico illegale. Oltre 1 kg di cocaina in panetto e 1,5 kg di hashish suddivisi in 14 panetti, nascosti tra gli effetti personali.
Destinazione Sicilia: stupefacenti pronti per lo spaccio
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, le sostanze stupefacenti erano destinate al mercato siciliano, pronte per essere immesse nei canali dello spaccio. Le due donne sono state arrestate in flagranza e, concluse le formalità di rito, sono state tradotte in carcere su disposizione della Procura competente. L’indagine è tuttora in fase preliminare, e come previsto dalla normativa vigente, vige il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.
Stretto sorvegliato speciale: lotta continua al traffico di droga
Il sequestro di ieri rientra in un più ampio dispositivo di contrasto al narcotraffico messo in campo dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria. Lo stesso punta a colpire le rotte del traffico di sostanze tra Calabria e Sicilia. In particolare, l’attenzione è alta su mezzi pubblici e infrastrutture strategiche come traghetti, treni e autobus, spesso utilizzati dai trafficanti per muovere droga da una sponda all’altra dello Stretto.