Colpo durissimo inferto alla criminalità organizzata: la Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con lo S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), ha eseguito una maxi confisca di beni per oltre 140 milioni di euro, riconducibili a cinque imprenditori ritenuti collusi con la ‘ndrangheta.
L’operazione, denominata “Andrea Doria”, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, ed è frutto di un’articolata indagine patrimoniale e fiscale che ha coinvolto numerose province italiane e la Germania.
La frode: sistema di evasione fiscale nel settore petrolifero
Gli imprenditori coinvolti, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero orchestrato un sofisticato sistema di frode fiscale nel settore del commercio di carburanti, basato su:
- Triangolazioni societarie fittizie
- False dichiarazioni d’intento per operare in regime di non imponibilità IVA
- Evasione sistematica di accise e imposte indirette
Il gruppo criminale avrebbe gestito l’intera filiera del carburante, dal deposito fiscale fino ai distributori stradali, servendosi di imprese “cartiere”, brokers locali e depositi commerciali per nascondere i reali flussi di merce e denaro.
I legami con la ‘Ndrangheta
I destinatari dei provvedimenti risultano vicini ai clan della Piana di Gioia Tauro e della Locride, oltre che a consorterie collegate in altre regioni italiane e all’estero. Le attività imprenditoriali, in apparenza legali, sarebbero servite al riciclaggio dei proventi illeciti, consolidando il controllo mafioso sull’economia legale. L’indagine patrimoniale, supportata da precedenti accertamenti, ha evidenziato una sproporzione tra patrimonio e redditi dichiarati. La maxi confisca rappresenta un passo fondamentale nel contrasto all’infiltrazione mafiosa nell’economia reale, privando i clan degli strumenti finanziari con cui reinvestono i profitti illeciti.
Beni confiscati dalla Guardia di Finanza: società, immobili, auto di lusso e conti esteri
Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione – ha disposto inizialmente il sequestro di beni per circa 122 milioni di euro, successivamente ampliato fino a superare i 140 milioni. Tra i beni annoverati nella maxi confisca figurano:
- 28 imprese, attive in Italia e in Germania, nei settori: petrolifero, logistica, container, immobiliare, trasporti e agricoltura
- 79 immobili: tra terreni e fabbricati in Calabria, Lazio, Piemonte e Roma
- 85 veicoli, inclusi automezzi e autovetture
- Conti correnti, disponibilità finanziarie estere e oltre 1 milione di euro in contanti
- 4 orologi di lusso e altri beni mobili registrati
L’operazione “Andrea Doria” dimostra l’efficacia della strategia sinergica tra Guardia di Finanza e Direzione Distrettuale Antimafia nel colpire le ricchezze occulte della criminalità organizzata. L’obiettivo è chiaro: smantellare i sistemi illeciti di accumulo e reinvestimento dei capitali mafiosi, restituendo legalità al tessuto economico nazionale e internazionale.