«Sono ormai trascorsi oltre tre mesi dalla conclusione dei lavori di riqualificazione di villa Gagliardi. La ditta esecutrice ha smantellato il cantiere, rimosso il cartello dei lavori ed effettuato più volte la pulizia dell’area. Eppure, i cancelli dell’importante area verde di Vibo Valentia restano inspiegabilmente chiusi, impedendo ai cittadini vibonesi di accedere a uno spazio pubblico completamente rinnovato».

Una situazione che, per i consiglieri comunali del gruppo Cuore Vibonese, «solleva interrogativi legittimi». Secondo Giuseppe Cutrullà, Danilo Tucci, Giuseppe Russo e Giuseppe Calabria, infatti, «si ha il sospetto che l’attuale Amministrazione stia volutamente ritardando la riapertura per potersi intestare un’opera già conclusa, senza aver contribuito in alcun modo alla sua realizzazione».

Oltre la vicenda di villa Gagliardi «regna l’immobilismo»
«Questa forma di immobilismo sembra ormai una costante. A oltre un anno dall’insediamento, nessun passo avanti è stato fatto per il teatro comunale. Nessuna iniziativa è stata avviata per l’affidamento della gestione del Parco della Biodiversità e delle sue strutture. Anche la villa di Portosalvo, recentemente inaugurata, versa oggi in stato di abbandono, con l’erba secca e gli impianti sportivi chiusi», hanno asserito.

«A questo si aggiunge l’inaccettabile silenzio sulla scuola del quartiere Pennello: a settembre, fra poco più di un mese, inizierà l’anno scolastico, ma non è stata intrapresa alcuna azione per la sua riapertura, nonostante l’intervento necessario – a seguito del crollo di parte del soffitto – sia stimato in poche decine di migliaia di euro. Si dimostra così, nei fatti, che il problema non è la conclusione dei lavori pubblici, ma la totale incapacità di avviarli».

Diversa la situazione per la scuola “Prestera”, che riaprirà i battenti a settembre «grazie a un progetto già definito, finanziato e portato avanti dalla precedente amministrazione». Per i consiglieri comunali di Cuore Vibonese si tratta di «un dato oggettivo, che non richiede commenti». Dunque, andando oltre la vicenda di villa Gagliardi, «è tempo di fare un primo bilancio: questa amministrazione continua ad attribuirsi meriti non propri e a giustificare le proprie mancanze scaricando ogni responsabilità sul passato. Nel frattempo, la città resta ferma».