«È stato un luglio sudato, sì, ma anche profondamente verde. Non solo per l’afa estiva, ma per la passione, l’energia e la voglia concreta di cambiamento che hanno animato il borgo di Triparni. Il Green Day – Premio Quartiere Verde, promosso e organizzato dall’associazione Vocal Tactus, ha acceso i riflettori su una comunità che non si è limitata a sognare un ambiente migliore: lo ha costruito, con entusiasmo, determinazione e lavoro collettivo».
Lo si legge in una nota stampa della medesima associazione.
«Dal 28 giugno al 31 luglio, Triparni ha vissuto un mese straordinario, dove la cittadinanza attiva ha preso il posto dell’indifferenza. In ogni angolo del borgo, guanti da giardinaggio hanno sostituito gli smartphone, zappe e rastrelli hanno preso il posto delle parole, e sacchi neri pieni di rifiuti hanno testimoniato un impegno concreto e visibile. Vecchie aiuole sono rifiorite, muri grigi si sono trasformati in colorati messaggi di cura e appartenenza, spazi pubblici abbandonati sono tornati a nuova vita. Si è celebrato il coraggio di chi ha detto: “Questo è anche il mio posto, e me ne prendo cura“».

Tutto questo, continua il comunicato, «è il frutto di una visione che l’associazione Vocal Tactus coltiva da tempo. Da quando l’associazione ha ottenuto una sede nel cuore del paese, numerose sono state le iniziative culturali, artistiche e sociali proposte per rafforzare il legame tra cittadini e territorio. Il Green Day ne è solo l’ultima, significativa espressione: un’iniziativa nata dal basso, che ha coinvolto adulti, giovani e famiglie, uniti dallo stesso obiettivo, quello di rendere il borgo di Triparni un luogo più bello, accogliente e sostenibile».
Al via le valutazioni per il Premio Quartiere Verde
Ieri, 6 agosto, ha preso ufficialmente il via la fase delle valutazioni. «Una giuria popolare e tecnica visiterà i quartieri che hanno partecipato al concorso, osservando, documentando e ascoltando le storie dietro ogni intervento. Perché il Premio Quartiere Verde non è una semplice gara estetica, ma un vero e proprio tributo all’impegno civico, alla forza di una comunità che si rimbocca le maniche e decide di prendersi cura del proprio presente e futuro».
Ogni quartiere «ha qualcosa da raccontare: dalla riqualificazione delle aree verdi, al recupero di vecchi arredi urbani, fino alle attività di sensibilizzazione ambientale che hanno coinvolto anche i più piccoli. Le foto, i racconti, i volti e le mani dietro ogni azione parlano chiaro: Triparni si è risvegliata, ed è più verde che mai. Il verdetto finale arriverà il 13 agosto, durante la tradizionale sagra paesana, quando saranno consegnati i premi sostenibili, gli attestati di merito e il riconoscimento pubblico a chi ha seminato, con sudore e dedizione, bellezza e speranza. Chi vincerà? Difficile dirlo. Perché, a ben guardare, ha già vinto l’intera comunità».
Un borgo che si risveglia
A Triparni, «il verde non è stato solo un colore – sostiene Vocal Tactus -, ma una visione condivisa. Un impegno silenzioso ma potente, nato dall’amore per il proprio territorio e coltivato con gesti semplici, autentici e concreti. Il Green Day ha messo in luce ciò che spesso resta invisibile: la forza di una comunità che sceglie di prendersi cura del proprio presente e di immaginare, insieme, un futuro migliore».
In un’epoca «in cui è facile delegare, Triparni ha scelto di partecipare. E oggi, mentre le giurie iniziano il loro percorso di valutazione, il borgo può già dirsi vincitore: per aver dimostrato che il cambiamento è possibile, quando si è uniti dalla stessa idea di bellezza e responsabilità. I segni di questo impegno sono visibili ovunque: strade, piazze, aiuole e murales raccontano una rinascita collettiva che merita di essere vista, vissuta e condivisa. Fino al 13 agosto, ogni angolo del borgo custodirà il volto più verde e accogliente di Triparni».
L’invito dell’associazione Vocal Tactus è aperto a tutti: cittadini, visitatori e curiosi. «Venite a camminare tra le storie, i colori e le trasformazioni che rendono questo luogo un esempio di partecipazione attiva e speranza concreta. Perché non esiste trasformazione più autentica di quella che nasce dalle mani dei cittadini. E non esiste futuro più luminoso di quello che si costruisce, giorno dopo giorno, nel segno del bene comune».