Un agente della Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Vibo Valentia è stato aggredito da alcuni detenuti, riportando ferite al volto. L’aggressione si è consumata all’interno dell’istituto penitenziario, dove l’agente è stato colpito con diversi pugni, rendendo necessario il trasferimento immediato al pronto soccorso dell’ospedale. Secondo quanto riportato, i sanitari hanno assegnato una prognosi iniziale di 7 giorni.
Il sindacato: «Situazione insostenibile, più volte segnalata alla Direzione»
A denunciare pubblicamente l’accaduto è Cristina Busà, vice segretaria regionale del Sinappe (Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria). In una nota, Busà esprime preoccupazione per il progressivo peggioramento delle condizioni operative all’interno del carcere di Vibo Valentia. «L’istituto registra ormai da tempo un peggioramento delle condizioni lavorative e il personale è allo stremo», dichiara Busà. «Solo pochi giorni fa avevamo inviato una nota alla Direzione segnalando la nostra preoccupazione».
Il sindacato, dunque, punta il dito contro i continui episodi di intolleranza alle regole da parte di alcuni detenuti, ritenendo indifferibile l’adozione di provvedimenti concreti per la gestione della popolazione carceraria. «In caso contrario – aggiunge la rappresentante del Sinappe – rischiamo di assistere ancora, impotenti, ad altre aggressioni. Ci auguriamo che i responsabili di questo vile gesto vengano trasferiti al più presto».
Sicurezza nel carcere: una criticità nazionale
L’aggressione di Vibo Valentia si inserisce in un contesto più ampio di emergenza sulla sicurezza nelle carceri italiane, dove il personale penitenziario è spesso costretto a operare in condizioni di carenza di organico, stress operativo e sovraffollamento. Il Sinappe, ancora una volta, chiede risposte concrete e tempestive da parte dell’Amministrazione penitenziaria, al fine di garantire l’incolumità del personale e il ripristino della legalità e della sicurezza all’interno degli istituti.