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Volley, l’amarezza di Pippo Callipo: «Nessun supporto dalle istituzioni»

Il presidente della Tonno Callipo, nel tracciare gli obiettivi della nuova stagione, lancia un accorato appello agli enti locali

di Redazione
16 Settembre 2025
in Sport
Volley, l’amarezza di Pippo Callipo: «Nessun supporto dalle istituzioni»

Pippo Callipo

Ci si avvicina a grandi falcate verso l’inizio dei campionati 2025-2026 di Serie B1 femminile e Serie B e C maschili. L’occasione è propizia per tracciare programmi e ambizioni col presidente Pippo Callipo, arrivato al 34esimo anno di onorata attività pallavolistica a tinte giallorosse. Particolare lustro la Tonno Callipo Volley ha fatto vivere a Vibo Valentia e all’intera Calabria con i suoi 22 tornei tra A1 (15) e A2, e ancora oggi la maglia giallorossa conserva tutto il suo fascino, frutto delle vittorie e delle emozioni che la Tonno Callipo ha saputo regalare in tanti anni di grande pallavolo.

Presidente Callipo, si parte dunque per la 34esima stagione agonistica. Qual è l’ambizione della squadra femminile?

«L’obiettivo è quello di vincere il campionato, abbiamo intrapreso questo nuovo percorso al femminile con ambizioni chiare e ben definite. Ho notato una tendenza sempre più marcata in Italia: anche città storiche e blasonate della pallavolo stanno investendo con decisione sul settore femminile. Noi l’abbiamo fatto due anni fa, iniziando dalla Serie C per raggiungere oggi la B1. Nonostante l’introduzione della nuova Serie A3, i titoli di A2 erano facilmente acquistabili, abbiamo scelto di non percorrere quella scorciatoia: crediamo che le vittorie più autentiche siano quelle conquistate sul campo. Adesso i nostri pensieri sono rivolti alla Serie B1, con la speranza di disputare un grande campionato, perché l’ambizione rimane quella di approdare in Serie A già dalla prossima stagione».

Già in occasione della gara di fine aprile, che aveva sancito l’aritmetica promozione con due gare di anticipo, disse che preferiva vincerli sul campo i tornei, e non acquistare i titoli. Però una domanda sorge spontanea, specie a un presidente che vanta un tale palmarès nella pallavolo di alto livello: c’era bisogno di inserire una nuova categoria come la Serie A3?

«Assolutamente no. Nonostante abbia oltre 30 anni di esperienza in questo mondo, proprio non capisco il motivo di questa Serie A3 e quale giovamento possa portare all’intero movimento femminile. Anche a detta di molti altri presidenti più longevi di me, questa nuova categoria non ha alcun senso. Inoltre, è stato deciso praticamente con la nuova stagione alle porte, scombussolando i piani di rafforzamento delle squadre. Non ci resta che adeguarci alle regole, come abbiamo sempre fatto, e rispettarle pur non comprendendone il significato».

La squadra femminile della Tonno Callipo

Presidente, è notizia di questi giorni che Vibo Valentia avrà un altro (l’ennesimo, verrebbe da dire) palazzetto, grazie a un finanziamento concesso dal Dipartimento dello Sport della presidenza del Consiglio dei ministri. Se ne sentiva il bisogno, visto che ci sono già il PalaPace, il PalaValentia, il PalaMaiata e il Palasport “G. Naso” di Vibo Marina?

«Certo che no. Qui si continua a costruire palazzetti, ma poi queste strutture vengono abbandonate al proprio destino. Ci si chiede se anche questo nuovo palasport subirà la stessa sorte».

È il caso dei due impianti che la Tonno Callipo Volley ha in gestione?

«Esattamente. Ormai da tanti anni abbiamo in affido dal Comune di Vibo il PalaValentia, pagando un regolare canone annuale. Inoltre, per i noti motivi di capienza dei palazzetti, la Lega Pallavolo maschile negli anni scorsi si è inventata l’obbligatorietà dei famigerati tremila posti a sedere. In verità, non abbiamo ancora capito il motivo: personalmente l’ho interpretata come un modo per mettere i bastoni tra le ruote a tutte le società del Sud, perché fare le trasferte a Vibo Valentia era scomodo. Noi però abbiamo trovato una soluzione di emergenza andando a giocare a Reggio Calabria, a 100 chilometri di distanza. Poi, grazie alla Provincia di Vibo Valentia, abbiamo ottenuto in affido il Palazzetto dello Sport in località Maiata, per il quale paghiamo un regolare canone annuale. Questo ci ha permesso di tornare a giocare a Vibo Valentia, disputando la Superlega».

Il PalaValentia

Però non sono tutte rose e fiori, nel senso che gestire due palazzetti pesa economicamente, giusto?

«Assolutamente sì: i problemi non mancano, perché il PalaValentia ha bisogno di grosse manutenzioni straordinarie e il Comune di Vibo Valentia non dà risposte, è completamente assente! Sottolineo che alle spese di energia elettrica, gas, acqua, manutenzione ordinaria e canoni di fitto, per i due palasport che abbiamo in affido si aggiunge anche il costo della Tari. Negli ultimi anni la tassa sui rifiuti è stata in media di circa 10mila euro annui, senza che il Comune ci concedesse le riduzioni previste dalla normativa vigente. Per questo motivo siamo stati costretti ad avviare un contenzioso. Il Comune persiste nel richiedere la Tari senza applicare le agevolazioni previste dalla normativa nonostante gli esiti favorevoli del contenzioso tributario, una condotta amministrativa per nulla conforme ai princìpi di buona amministrazione. Non avere nessuna considerazione dalle istituzioni di Vibo Valentia è una cosa che ci mortifica oltremodo. Anche perché bisogna considerare alcuni aspetti importanti».

Quali?

«Sicuramente l’indotto economico che abbiamo creato e creiamo da oltre 30 anni nella città di Vibo. Ad esempio, abbiamo 21 appartamenti locati per i nostri atleti e tecnici, sosteniamo le spese di vitto per gli atleti ospiti e ci avvaliamo di un qualificato staff medico. A questo segue l’importante valenza sociale rappresentata dalla nostra realtà, a partire dall’alto numero di giovanissimi che praticano pallavolo, dal minivolley a tutte le altre categorie giovanili. Abbiamo anche contribuito a migliorare nel panorama nazionale l’immagine di Vibo e della Calabria. Aspetti ignorati a livello istituzionale: non riceviamo supporto. Dal resto della Calabria registriamo, invece, apprezzamento per il nostro operato e anche una chiara volontà di avviare percorsi comuni di collaborazione. Abbiamo, infatti, ricevuto esplicite offerte per realizzare la nostra attività sportiva in altre cittadine calabresi».

La squadra maschile della Tonno Callipo

Insomma presidente, Vibo rischia di perdere un patrimonio sportivo che oggi si chiama B1 ma domani potrebbe essere l’olimpo della Serie A?

«Sì. Il rischio è concreto. Non possiamo continuare a operare in un territorio completamente indifferente. Chiediamo maggiore attenzione da parte degli enti preposti al sostegno di realtà come la nostra, per le ragioni che ho già esposto. La mia aspirazione è chiara e nota: portare la nostra squadra femminile in Serie A e accogliere qui le grandi squadre del panorama pallavolistico femminile nazionale. Così come in passato abbiamo fatto con il campionato maschile. Sarebbe straordinario per il territorio! Ma per riuscirci è necessario avere supporto e collaborazione da parte delle istituzioni. Almeno rendere meno gravoso il mantenimento delle due strutture nelle quali svolgiamo quotidianamente le nostre attività. Un impegno, il nostro, che non è soltanto sportivo, perché contribuiamo fattivamente alla crescita sana del territorio e di tanti giovani, offrendo loro la possibilità di praticare sport in un ambiente sano e stimolante».

Concludiamo con la maschile, non mancherà attenzione anche per questo settore…

«Vogliamo fare due ottimi campionati, sia in Serie B che in Serie C. Mi piace invece molto l’idea di far crescere professionalmente tanti giovani atleti provenienti dalla Calabria, dalle altre regioni del Sud e quest’anno anche dal Centro e dal Nord! Ciò spiega chiaramente come Vibo Valentia continui a essere importante per la pallavolo maschile, con un blasone di prima categoria. Questi ragazzi arrivano da Torino, Padova, Spoleto, Ortona, ma anche dalla Puglia e dalla Sicilia, e scelgono Vibo non perché nelle loro città manchino opportunità, ma perché riconoscono nella nostra società una realtà solida, con una reputazione consolidata, tecnici di valore riconosciuto a livello nazionale e, naturalmente, anche grazie a quel che abbiamo saputo costruire in oltre trent’anni di pallavolo maschile di alto livello».

Tags: Tonno CallipoVibo ValentiaVolley
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