Non un museo tradizionale ma «un hub culturale, educativo e immersivo che combina la memoria con l’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, culturale e artistico comunale». Sarà tutto questo e altro ancora il nuovo Polo Museale Comunale di Vibo Valentia che avrà sede all’interno dell’ex Caserma Garibaldi (di proprietà peraltro dello stesso Comune capoluogo) di Piazza Diaz.
La sua istituzione, e successiva ubicazione, è stata decisa dalla giunta di Palazzo Luigi Razza che, in merito, a fine settembre ha dato il via libera all’apposita delibera.
Valorizzare il patrimonio storico, culturale, artistico e immateriale del territorio
La scelta di istituire un Polo Museale comunale nasce dal fatto che l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Romeo «intende valorizzare il patrimonio storico, culturale, artistico e immateriale del territorio nell’intento di promuovere Vibo Valentia con riferimento alle eccellenze culturali, paesaggistiche e identitarie della città, contribuendo – è scritto nella delibera licenziata dall’esecutivo – al rafforzamento dell’attrattività territoriale e alla crescita del sistema turistico. Si intende, inoltre, favorire tutte le iniziative volte alla promozione della cultura nel territorio e alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, anche attraverso interventi di digitalizzazione e virtualizzazione, che consentano di rivivere mediante percorsi virtuali».
L’ex Caserma Garibaldi è stata individuata «quale sede ideale per realizzare un Polo Museale Comunale, anche in sinergia con enti, fondazioni, associazioni o istituzioni scolastiche e universitarie».
Il Polo Museale Comunale tra le priorità strategiche dell’amministrazione
Il Polo Museale Comunale si inserisce, dunque, tra le priorità «strategiche dell’amministrazione in materia di innovazione culturale, turismo sostenibile, formazione e partecipazione della cittadinanza» e «costituisce un’istituzione pubblica permanente, al servizio della comunità, aperta al pubblico, che conserva, valorizza e promuove il patrimonio storico-culturale della città. Inoltre – si legge sempre nella delibera comunale – si propone di diffondere la conoscenza della storia del territorio, assicurando, nello svolgimento dei propri compiti istituzionali, la conservazione, l’esposizione, lo studio, la conoscenza e la fruizione pubblica del patrimonio in esso custodito, attraverso diverse e specifiche attività, con ricadute positive anche in termini di introiti per le casse comunali».
Promuove la collaborazione con altri musei
Nell’ambito delle proprie competenze, tale istituzione museale «può favorire rapporti di collaborazione con soggetti ed enti pubblici e privati, finalizzati all’ideazione e alla realizzazione di progetti di studio, ricerca e valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio. Può promuove una proficua collaborazione con altri musei attraverso lo scambio di competenze» e «può instaurare una continuativa collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio, per lo sviluppo di progetti congiunti finalizzati alla diffusione della cultura locale».
E ancora: il Polo Museale Comune «può stipulare accordi con le associazioni di volontariato che svolgono attività di salvaguardia e diffusione dei beni culturali, ai fini dell’ampliamento della promozione e della fruizione del patrimonio culturale. Ha autonomia scientifica e di progettazione culturale, nel rispetto delle norme che ne regolano l’attività. Infine, uniforma la sua attività a criteri di efficacia, efficienza ed economicità, con una particolare attenzione per la qualità dei servizi al pubblico».