«Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa a seguito del sopralluogo effettuato sul sito del depuratore Silica, Arpacal precisa che, allo stato attuale, non è possibile escludere alcuna ipotesi sulle cause dello sversamento che ha determinato l’arrivo di reflui alla foce del torrente Sant’Anna». È quanto spiega l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria in riferimento alla nota stampa diffusa dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia nella quale si dava conto proprio del sopralluogo congiunto, svoltosi ieri mattina, 14 agosto, presso il depuratore di località Silica, dai tecnici del Comune di Vibo Valentia, dell’Arpacal e del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria. A seguito dei controlli, sempre il Comune ha fatto sapere che «non sono emerse anomalie nel funzionamento dell’impianto. Le cause dello sversamento che si è registrato nella giornata di ieri vanno evidentemente ricercate altrove. E su questo fronte l’amministrazione comunale è in prima linea, in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, attraverso il comando di Polizia locale. Nell’immediatezza dello sversamento, infatti, alcuni tecnici comunali insieme al comandante della Locale hanno risalito il torrente per un lungo tratto, senza però rilevare situazioni da attenzionare».
Poi – come anticipato – l’immediata precisazione dell’Arpacal, la quale chiarisce che «non è possibile escludere alcuna ipotesi sulle cause dello sversamento che ha determinato l’arrivo di reflui alla foce del torrente Sant’Anna».































