Un asilo nido pubblico, in un territorio spesso povero di supporti alle famiglie, dove la cura dei bambini molti piccoli è ancora esclusivo appannaggio delle donne, è certamente una realtà importante, da salvaguardare. L’asilo è pienamente operativo dal 2 settembre scorso, per «garantire alle famiglie e ai bimbi un servizio formidabile e pedagogicamente efficiente», dice soddisfatta la sindaca, Caterina Contartese. Un asilo, questo di Rombiolo, giovane: è stato inaugurato solo nell’aprile del 2022, ma è rimasto inattivo per diversi mesi: «Per l’anno scolastico 2022-23 – si legge infatti nella delibera approvata dalla giunta comunale – in assenza di fondi necessari il servizio non è stato attivato e per l’anno 2023-24 il servizio è stato attivato dall’8 gennaio 2024 fino al 31 luglio». Insomma, un percorso in salita, ma quest’anno l’apertura è avvenuta a inizio anno. Tutto bene, dunque. Realizzato dal Comune con il Piano di intervento servizi di cura all’infanzia, oggi l’asilo è affidato per la gestione alla cooperativa sociale Futura.
Si trova in una struttura molto accogliente, che fino ad anni fa ospitava classi della Scuola Elementare. Un ambiente studiato per la primissime infanzia, visivamente stimolante con le meravigliose pitture su muro del maestro Luigi Di Mari, che abituano i bambini all’arte e alle storie. Interessanti i criteri di ammissione, sono stati privilegiati nell’ordine: i bambini con disabilità, quelli provenienti da nuclei familiari monoparentali, i bambini con ambedue i genitori lavoratori e coloro i quali hanno un solo genitore lavoratore, tra i criteri di precedenza anche il numero dei componenti delle famiglie. La struttura accoglie bimbi dai 3 ai 36 mesi e i posti sono 18, quantunque il numero di richieste sia stato di gran lunga maggiore. Si legge nella Carta dei Servizi, redatta dalla cooperativa sociale Futura: «I bambini, durante le attività nei diversi momenti della giornata vengono suddivisi in gruppi secondo l’età e con figure di riferimento stabili e rassicuranti. Le ritualità rappresentano un elemento fondamentale, in quanto consentono al bambino di avere spazi e luoghi di relazione. Inoltre, la scansione del tempo si configura per il bambino come “orologio interno”, che rende piacevole l’attesa del ritorno della mamma o del papà». Le educatrici non seguiranno programmi rigidamente predefiniti, lo si specifica: «Le attività, opportunamente divise nell’arco della settimana, sono principalmente l’attività grafico pittorica, la psicomotricità, il gioco simbolico, la musica, il ballo, la manipolazione, il travestimento e la lettura». Una realtà pubblica che punta a prendersi cura della prima infanzia, con un approccio attivista e moderno.