Gli stipendi più alti sono pagati a Milano, Parma, Bologna, Modena e Reggio Emilia. I lavoratori dipendenti più “poveri”, invece, si trovano a Trapani, a Cosenza e a Nuoro. I più “sfortunati”, infine, lavorano a Vibo Valentia dove in un anno di lavoro hanno portato a casa solo 12.923 euro. I dati vengono fuori da un’ampia indagine svolta nel 2022, provincia per provincia, dall’Ufficio studi dalla Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre) su dati Inps e Istat, che ha stabilito che al nord gli stipendi dei lavoratori sono stati del 35% più alti che al sud grazie a una maggiore produttività. Tradotto: il sud fa ancora una tremenda fatica a crescere rispetto al resto del Bel Paese.

«Dall’analisi provinciale delle retribuzioni medie lorde pagate ai lavoratori dipendenti del settore privato – si legge infatti in una nota della Cgia – emerge che, nel 2022, Milano è stata la realtà dove gli imprenditori pagano gli stipendi più elevati: 32.472 euro. Seguono Parma con 26.861 euro, Modena con 26.764 euro, Bologna con 26.610 euro e Reggio Emilia con 26.100 euro. In tutte queste realtà emiliane, la forte concentrazione di settori ad alta produttività e ad elevato valore aggiunto – come la produzione di auto di lusso, la meccanica, l’automotive, la meccatronica, il biomedicale e l’agroalimentare – ha “garantito” alle maestranze di questi territori buste paga molto pesanti. I lavoratori dipendenti più “poveri”, invece, si trovano a Trapani dove percepiscono una retribuzione media lorda annua pari a 14.365 euro, a Cosenza con 14.313 euro e a Nuoro con 14.206 euro. I più “sfortunati”, infine, lavorano nella provincia di Vibo Valentia dove in un anno di lavoro hanno portato a casa solo 12.923 euro.
Nel Vibonese dipendenti anche meno presenti a lavoro
Gli operai e gli impiegati con il maggior numero medio di giornate lavorate durante il 2022 sono stati quelli occupati a Lecco (264,2 giorni). «Seguono – precisa sempre la nota della Cgia – i dipendenti privati di Vicenza (262,6), Biella (262,4), Padova (261,9), Treviso e Bergamo (entrambe con 261,6). Le province, invece, dove i lavoratori sono stati “meno” in ufficio o in fabbrica durante il 2022 sono quelle di Foggia (210,5 giorni), Rimini (209,9), Nuoro (203,4) e Vibo Valentia (190,8). La media italiana è stata pari a 244,4 giorni».
Al nord si lavora 28 giorni in più all’anno che al sud
Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia su dati Inps, nel 2022 il numero medio delle giornate retribuite al nord è stato pari a 253, al sud, invece, a 225. Pertanto – viene spiegato nella nota – , «nel settentrione un ipotetico operaio ha lavorato 28 giorni in più che corrispondono a oltre 5 settimane lavorative “aggiuntive” rispetto a un collega meridionale. Perché al sud si lavora meno? Oltre alla presenza di un’economia sommersa più diffusa che nel resto del Paese che, statisticamente, non consente di conteggiare le ore lavorate irregolarmente, il mercato del lavoro è caratterizzato anche da tanti precari, molti lavoratori intermittenti, soprattutto nei servizi, e tantissimi stagionali legati al mondo del turismo che abbassano enormemente la media».
La differenza salariale dovuta alla produttività del lavoro
In conclusione, «anche dal confronto tra le retribuzioni, le differenze tra nord e sud sono molto evidenti. Se gli occupati nelle regioni settentrionali – annota l’Ufficio studi della Cgia – percepiscono una retribuzione media giornaliera lorda di 101 euro, i colleghi meridionali ne guadagnano 75: insomma, i primi portano a casa uno stipendio giornaliero del 35 per cento più “pesante” dei secondi. Questa differenza, sostanzialmente, è dovuta, alla produttività del lavoro. Al nord, infatti, è del 34 per cento superiore al dato del sud. A livello regionale la retribuzione media annua lorda dei lavoratori dipendenti della Lombardia è pari a 28.354 euro, in Calabria, invece, ammonta a poco più della metà; ovvero 14.960 euro. Ma se nel primo caso la produttività del lavoro è pari a 45,7 euro per ora lavorata, nel secondo è di appena 29,7».
La tabella degli stipendi provincia per provincia

