Filadelfia si prepara a rivivere un capitolo fondamentale della sua storia e del Risorgimento calabrese. Lo scorso 30 giugno, l’Auditorium comunale ha ospitato la conferenza di presentazione dell’ambiziosa Rievocazione storica della Repubblica Universale di Filadelfia del 1870. Un progetto promosso dalla Pro Loco di Filadelfia e sostenuto dalla Regione Calabria, che il 29 luglio farà rivivere nel centro storico della città un’eredità di libertà e democrazia.
A introdurre e coordinare i lavori è stato il presidente della Pro Loco, Gabriele Runca, che ha aperto ai saluti istituzionali del sindaco Anna Bartucca e del consigliere regionale Francesco De Nisi. Entrambi hanno immediatamente còlto l’importanza del progetto, sottolineando le sue immense potenzialità per la riscoperta e valorizzazione delle tradizioni storico-culturali di Filadelfia. L’evento, che ha visto la partecipazione di numerose associazioni di volontariato locali, è stato l’occasione per Runca di illustrare le varie fasi e modalità di svolgimento dell’iniziativa.
L’ultimo respiro mazziniano e le radici rivoluzionarie
Per garantire la massima fedeltà storica è intervenuto Vito Rondinelli, autore del volume “La Repubblica Universale di Filadelfia“. Il suo contributo ha permesso di contestualizzare l’evento nel panorama storico regionale e nazionale. La Repubblica di Filadelfia del 1870 non fu un episodio isolato, ma l’atto finale di un vibrante movimento mazziniano fiorito nella Calabria centrale. Fu un tentativo audace di imprimere una svolta democratica a un processo unitario che, pur avviandosi a conclusione, non rispecchiava appieno gli ideali più progressisti.

Nonostante la sua brevissima durata e i modesti risvolti militari, la rivolta rappresentò un significativo coagulo di ideali democratici. Frange sociali, non rassegnate al consolidamento di un assetto monarchico, occuparono il Comune, liberarono i carcerati e issarono la bandiera repubblicana, arrivando persino a coniare una carta moneta con la dicitura “Dio e Popolo“. Questo evento memorabile si è tramandato nella memoria collettiva attraverso il motto popolare “fazzu l’uottumaju“, ovvero “faccio l’ottomaggio“.
Sia il presidente Runca che il professor Rondinelli hanno posto l’accento sulla scelta di Filadelfia come epicentro di questa insurrezione. La città, infatti, non era nuova a simili fermenti. Già durante i moti del 1848 Filadelfia aveva assunto un ruolo di primo piano, diventando quartier generale degli insorti e accogliendo ben 4.000 volontari. La sua natura libertaria e rivoluzionaria affonda le radici addirittura nel fatidico 1799, anno in cui fu piantato l’albero della libertà e il vescovo Giovanni Andrea Serrao, primo martire della repubblica partenopea, proclamò la repubblica.
I protagonisti di questa vicenda furono figure di spicco, veri e propri veterani del Risorgimento: dal figlio di Garibaldi Ricciotti a Raffaele Piccoli, che partecipò allo sbarco dei Mille, fino al giornalista mazziniano Giuseppe Giampà. Nel 2025, a 155 anni di distanza, rievocare la Repubblica Universale di Filadelfia significa celebrare un passato di coraggiosa lotta per la libertà.

Un ponte tra passato e futuro per la comunità
La Repubblica Universale di Filadelfia può essere vista come un seme, un precursore delle idee democratiche che avrebbero poi trovato piena fioritura in Italia. La sua breve ma intensa esistenza, in un periodo di forti tensioni politiche e sociali, segna un passo importante verso il sogno di un’Italia democratica e partecipativa, sogno che si compirà solo con la Repubblica Italiana del 1946.
Questa rievocazione non è un semplice spettacolo, ma un atto di consapevolezza e memoria, un modo per mantenere viva la cultura e farla dialogare con il presente. Riscoprire il passato e la propria storia significa riconoscere che ciò che siamo oggi è il frutto di cammini, lotte, speranze e visioni che ci hanno preceduto. È un atto di dignità e identità, attraverso cui una comunità si specchia nelle proprie origini e ritrova il senso profondo del suo stare insieme.
Il presidente Runca ha sottolineato l’importanza di coinvolgere la cittadinanza, le associazioni e tutte le realtà del territorio, per assicurare che l’iniziativa sia sentita come propria dalla comunità e diventi un’occasione di partecipazione attiva. L’avvocato Bruno Caruso ha rafforzato questo invito, esortando tutti a «fare memoria insieme» e a riscoprire l’anima coraggiosa e visionaria della comunità di Filadelfia.
In conclusione, il presidente Runca si augura che la rievocazione possa essere una magnifica opportunità per approfondire un capitolo fondamentale della storia locale, stimolando il dibattito su un tema così affascinante e ancora oggi così attuale.