In località Cicala, i militari del Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Crotone hanno sequestrato un’area di circa 3.500 metri quadrati all’interno dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto.
Lavori non autorizzati che alterano il paesaggio costiero
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’area è stata oggetto di interventi non autorizzati che hanno provocato una sostanziale modifica del territorio costiero. I lavori individuati includevano:
- Movimentazione del terreno
- Rimodellamento del versante e della scarpata
- Posizionamento di massi in pietra arenaria
- Realizzazione di una strada sterrata per accedere al mare
Questi interventi hanno profondamente alterato un tratto di costa sottoposto a rigidi vincoli paesaggistici e ambientali.
Un’area protetta sotto attacco: violati vincoli e norme ambientali
L’intera zona, oltre a ricadere nella prestigiosa Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, è classificata come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), secondo le normative europee. Questi vincoli impongono severe restrizioni in merito a qualsiasi tipo di intervento o trasformazione del territorio, per proteggere l’ambiente marino e costiero da alterazioni irreversibili.
Sequestro della Guardia Costiera e denuncia dei responsabili
In assenza di autorizzazioni rilasciate dagli Enti competenti, i militari hanno proceduto al sequestro dell’intera area, su disposizione dell’Autorità giudiziaria. Contestualmente sono scattate le denunce a carico del proprietario del terreno e del committente dei lavori, per violazioni in materia ambientale ed edilizia. Le indagini sono tuttora in corso per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per verificare l’impatto degli interventi sull’equilibrio ecologico della zona.