«Molto spesso parliamo di spopolamento delle nostre aree interne della Calabria e della nostra provincia vibonese, ci interroghiamo del perché i nostri paesi si svuotino e le energie migliori, i nostri giovani, dopo aver conseguito un diploma o una laurea siano costretti a emigrare, poiché il tessuto sociale ed economico esistente non consente loro di rimanere nella terra di origine».
È ciò che si legge in apertura di un comunicato stilato da Fortunato Petrolo, segretario della Federazione provinciale di Vibo Valentia di Sinistra italiana.
«Ci chiediamo perché questo succeda nelle nostre aree. La verità è da ricercare nelle politiche messe in atto dai governi nazionali e dalla Regione Calabria, attraverso tagli indiscriminati che negli anni hanno causato la carenza dei servizi essenziali, la chiusura di ospedali, dei presìdi di guardia medica, delle scuole, la carenza dei servizi di trasporto, strade impercorribili che provocano l’isolamento, blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, mancanza di lavoro che possa garantire un sostegno alla propria famiglia. Tutto questo ha portato a delle scelte, cioè scappare!».
«Accompagnamento per lo spopolamento irreversibile»: il cuore della critica
«Non passa giorno – riprende Petrolo – senza leggere analisi, studi di settore finalizzati a ricercare soluzioni per superare questo fenomeno e invertire questo continuo flusso migratorio dalle aree interne, e non solo, cercando possibili soluzioni per un loro rilancio, affinché possano essere attrattive per investimenti e rilanciare il tessuto sociale, economico e occupazionale, garantendo il ripristino dei servizi essenziali dismessi e puntando alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale, e con esso la possibilità di attivare politiche attive del lavoro. Mentre invece noi discutiamo di come rilanciare le aree interne anche con il ripopolamento e il recupero delle energie vitali».

Il Governo Meloni, nel mese di giugno 2025, ha approvato il Piano strategico nazionale delle aree interne 2021-2027, dove è scritto nell’obiettivo numero 4: «Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile». E ancora: «Queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza. Hanno bisogno di un piano che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento». Per il segretario Petrolo, «questa è la nuova linea di indirizzo strategico del Governo Meloni verso centinaia di comuni italiani, per lo più montani, collinari o rurali. Fino ad ora se ne parlava come aree da ripopolare anche con attività diversificate, con forme di artigianato, patrimoni artistici e ambientali esclusivi, angoli di turismo sostenibile e mantenimento del clima, della flora, della fauna. E invece no!».
«Le aree interne non sono vuoti da cancellare»
I responsabili degli enti locali nazionali di Avs, Enrico Panini e Francesco Alemanni, «esprimono in una loro nota stampa – continua Fortunato Petrolo – preoccupazione sul nuovo Piano strategico nazionale delle aree interne 2021-2027, scritto e prodotto nei nascosti antri di un Ministero, senza alcuna trasparenza e confronto che condanna alla “morte dolce“ interi territori, proclamando senza pudore come obiettivo l’accompagnamento di essi, cioè delle donne e degli uomini che li vivono, verso una lenta e inesorabile scomparsa. Enrico Panini e Francesco Alemanni annunciano battaglia in parlamento, sollecitando il Partito democratico e il Movimento cinque stelle a scendere in campo insieme, a causa della riduzione delle risorse in aree delle quali non si vuole vedere il contributo prezioso per tutto il Paese, in termini di cura e presidio del territorio, e le aree interne non sono vuoti da riempiere a da cancellare. Parliamo di oltre 1.500 comuni destinati a sparire su circa 4.000, di circa 5 milioni di persone su 13 milioni che vivono nelle aree interne che dall’oggi al domani si troveranno senza un futuro».

La Federazione di Sinistra italiana, «vista la gravità delle intenzioni contenute nel Piano e l’importanza che esso ha per la nostra provincia, chiede ai sindaci, ai consigli comunali tutti di respingere questo progetto cattivo e devastante; inoltre, alle forze politiche, di avviare un confronto e un’azione politica unitaria, al fine di scongiurare un’eventualità che sarebbe ancora più disastrosa per il nostro territorio».