Un nuovo scandalo travolge la pubblica amministrazione calabrese. Venti dipendenti dell’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria), sede di Crotone, sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione della presenza in servizio.
L’operazione, condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Crotone, ha portato alla notifica di un’informazione di garanzia per i soggetti coinvolti. Nonché all’esecuzione di un sequestro preventivo d’urgenza di somme indebitamente percepite, per un totale vicino ai 20.000 euro in soli 40 giorni di monitoraggio.
Assenteismo sistematico all’interno dell’ente pubblico ARSAC di Crotone
Le indagini, partite nel novembre 2024, hanno messo in luce un consolidato sistema di assenteismo fraudolento: l’utilizzo illecito dei badge aziendali, lo scambio di tesserini tra colleghi, e la timbratura multipla da parte di un singolo dipendente per conto di altri assenti erano diventati prassi quotidiana. In un caso estremo, un dipendente ha effettuato ben 12 timbrature consecutive a nome di altrettanti colleghi.
I militari, grazie all’utilizzo di telecamere di videosorveglianza, localizzatori GPS installati sui veicoli di servizio e analisi del traffico telefonico, hanno documentato con precisione i movimenti degli indagati. Molti di loro risultavano formalmente presenti in servizio mentre in realtà svolgevano attività lavorative private, specialmente nei settori della ristorazione e dell’edilizia.
Un danno erariale e morale per la Calabria
Secondo quanto accertato, oltre l’85% dei dipendenti in organico alla sede crotonese dell’ARSAC (20 su 23) è coinvolto in questa rete di irregolarità. L’assenteismo rilevato, inoltre, ha raggiunto picchi del 90% delle ore dichiarate, arrecando un danno economico significativo all’amministrazione regionale e mettendo in crisi la fiducia dei cittadini verso il servizio pubblico.
Conseguenze legali e disciplinari in corso
Le risultanze investigative saranno trasmesse alla Corte dei Conti per la valutazione del danno erariale e alla Direzione dell’ente pubblico per l’adozione dei provvedimenti disciplinari, che potrebbero includere sospensioni e licenziamenti. L’indagine rientra nel piano di controllo voluto dalla Procura della Repubblica di Crotone, mirato a contrastare sprechi e illegalità nella pubblica amministrazione.
Va precisato che, come previsto dalla normativa vigente, il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari. I soggetti coinvolti sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.