La restituzione dei beni confiscati alla collettività, per finalità sociali ed istituzionali, attraverso azioni di recupero sistematiche e strutturate sul territorio, per garantire la gestione del bene, è tra le finalità del Piano di settore della Regione Calabria – approvato dalla giunta regionale – per la valorizzazione e la gestione dei beni confiscati. Il Piano è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede della Cittadella a Catanzaro, dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dal sottosegretario, Wanda Ferro, e dal vicepresidente con delega ai beni confiscati, Filippo Pietropaolo. Uno stanziamento di oltre 44 milioni, provenienti dai fondi europei e dai fondi Fsc, per finanziare 32 progetti. Presenti all’incontro anche i sindaci dei 25 Comuni calabresi a cui sono stati finanziati gli interventi sui beni confiscati acquisiti al patrimonio indisponibile dell’ente.
Occhiuto: «Continueremo a sostenere i Comuni in questa attività»
«Abbiamo dimostrato una determinazione che in passato non c’era nell’utilizzo dei beni confiscati – ha affermato Occhiuto -. In più occasioni ce l’ha riconosciuto anche il ministero dell’Interno. Con questo Piano facciamo un notevole investimento e lo facciamo avendo modificato le regole e prevedendo accordi con le amministrazioni locali in maniera tale da rendere più veloce la spesa e mettere a frutto questi beni nell’interesse della comunità. La Regione, in una logica di sussidiarietà verticale, deve essere in qualche modo l’ente che dà la possibilità ai Comuni di avere differenti finanziamenti. Su questo c’è ancora da investire risorse e noi lo faremo».
Dopo avere ringraziato anche ai sindaci, Occhiuto ha fatto presente che «a Regione continuerà a sostenere le amministrazioni comunali in questa attività di valorizzazione dei beni confiscati e anche, dove si renderà necessario, per la demolizione. Cercheremo di mettere a disposizione della passione e dell’impegno dei sindaci, le risorse della programmazione comunitaria. La logica dell’utilizzo e il ripristino dei beni confiscati la stiamo utilizzando ogni volta che è possibile. Inaugureremo da qui a breve le sedi dei Centri per l’impiego di Gioia Tauro e Cirò che sono beni confiscati alla mafia e ristrutturati con fondi specifici. Incentiviamo anche con altre misure la ‘cultura alla resistenza’ di imprenditori che cercano di lavorare sottraendosi alla criminalità. Un obiettivo – ha dichiarato infine il presidente Occhiuto – che ho cercato di perseguire dall’inizio della legislatura e che ancora non ho raggiunto è quello di mettere a frutto le aziende confiscate alla mafia, tema che va affrontato insieme al Governo nazionale partendo dal modificare una legislazione che non funziona».
La sottosegretaria Ferro: «Felice dell’operato della Regione Calabria»
La sottosegretaria Ferro ha affermato di ritenersi «molto soddisfatta rispetto ai beni confiscati. Nell’ultimo anno – ha specificato – il 46% in più di assegnazione dei beni confiscati agli enti locali, diventati presidi importanti per la sicurezza, per la legalità, per il sociale. Sono felicissima dell’operato della Regione Calabria. Il presidente Occhiuto ha da subito accettato la mia proposta di inserire questa delega, affidata al vicepresidente Pietropaolo. La Calabria è la prima Regione a siglare il protocollo con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie, con la volontà di ristrutturazione, di affidamento ai Comuni, di demolizione e anche di salvaguardia dell’ambiente. Abbiamo bisogno – ha rimarcato infine Ferro – di sollecitare le amministrazioni locali a partecipare ai bandi. Oggi gli strumenti ci sono, diciamo ai Comuni di usarli, dando un segnale forte per dimostrare che non esiste un Sud che va a velocità ridotta».
Pietropaolo: «I beni confiscati assegnati alla Calabria sono più di 5mila»
«I beni confiscati che sono stati assegnati alla Calabria – ha specificato il vicepresidente Pietropaolo – sono più di 5mila di cui quasi 3mila sono stati già destinati ai Comuni. Abbiamo fatto una ricognizione rivolta ai 145 comuni calabresi che hanno immobili già assegnati dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Hanno partecipato poco più della metà delle e di questi abbiamo selezionato progetti per 25 Comuni. Le risorse stanziate tra PR Calabria e Fsc ammontano a oltre 44 milioni di cui circa 16 saranno destinati, ed è la prima volta che ciò avviene, per la gestione, nei primi tra anni, delle iniziative avviate che dovranno essere indirizzate progetti di welfare sociale e a sostenere la nascita di cooperative di comunità e imprese sociali».
Ecco i destinatari dell’avviso
I destinatari di questo avviso sono disoccupati, lavoratori, donne, giovani, inattivi; partecipanti con disabilità, partecipanti di origine straniera, persone svantaggiate a rischio di esclusione sociale o discriminazione, soggetti vittime dell’usura e del racket, soggetti che compongono la rete regionale per il lavoro, il partenariato economico e sociale, organizzazioni della società civile e parti sociali. Gli interventi – ha concluso Pietropaolo – «mirano al riutilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta, a fini socio-culturali e per un’offerta innovativa di servizi di welfare, attraverso percorsi di co-progettazione e azioni di innovazione che coinvolgano oltre alla Regione, i Comuni destinatari dei finanziamenti e il Terzo settore».