Si avvicina il 31 dicembre e il Wwf lancia un appello affinché tutti i Comuni vietino, con apposita ordinanza, i botti di Capodanno nel loro territorio, come molti paesi e città hanno fatto negli ultimi anni, «con un livello di rispetto delle regole ancora troppo basso da parte dei cittadini», ricorda l’associazione ambientalista.
Provocano traumi, disorientamento, fughe caotiche e shock
Petardi e fuochi d’artificio provocano traumi, disorientamento, fughe caotiche e shock in animali domestici e selvatici, con conseguenze spesso mortali. I botti possono danneggiare anche la vegetazione: le alte temperature e le scintille possono innescare incendi o provocare bruciature a chiome e tronchi di alberi, mentre i residui chimici ricadono sul suolo compromettendo la salute di alberi e aiuole urbane.
Impatto sull’aria e inquinamento
A tutto questo si aggiunge un inquinamento atmosferico non trascurabile, per la presenza di metalli pesanti, particolato e perclorati. Stiamo parlando dei fuochi pirotecnici, che salutano ogni 31 dicembre l’arrivo del nuovo anno.
Sicurezza umana e alternative sostenibili
Una tradizione che ha portato negli anni anche morti e feriti gravi tra le persone e che sarebbe ora di abbandonare, per noi e per i nostri amici animali. Magari sostituendoli con opzioni a basso rumore oppure giochi di luci.
Una strage silenziosa di animali selvatici
Si stima che ogni anno in Italia migliaia di animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra cui rapaci che, spaventati, perdono l’orientamento e finiscono spesso contro ostacoli. Molti abbandonano improvvisamente il loro dormitorio invernale (alberi, siepi o tetti) e vagano al buio senza trovare riparo, morendo per il freddo a causa del dispendio energetico improvviso in una stagione caratterizzata da basse temperature e scarsità di cibo.























