La questione dell’integrazione e della sicurezza nelle aree urbane più delicate è un tema di grande rilevanza, soprattutto in luoghi come Scordovillo a Lamezia, dove insiste un campo rom. Le istituzioni italiane, grazie all’impegno dello Stato e della Regione Calabria, stanno lavorando attivamente per garantire soluzioni concrete e durature.
Ferro: “Un impegno concreto per l’integrazione”
L’onorevole Wanda Ferro ha spiegato che si sta lavorando per evitare “la formazione di nuovi ghetti”, garantendo soluzioni abitative alternative in comuni limitrofi. Queste soluzioni sono frutto di un censimento accurato delle abitazioni disponibili da parte dell’Aterp, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica.
Per agevolare questo trasferimento, sarà previsto un contributo per il pagamento del fitto iniziale, assicurando così un sostegno economico per favorire l’integrazione sociale. “L’integrazione non significa semplicemente accogliere le persone in un’unica zona; al contrario, l’obiettivo è distribuirle in maniera omogenea per evitare fenomeni di degrado, segregazione e criminalità”, ha dichiarato all’Ansa.
Sicurezza rafforzata a Lamezia Terme e Catanzaro
Parallelamente alle azioni per Scordovillo, sono stati stanziati fondi del Ministero dell’Interno e della Regione Calabria per implementare la sicurezza urbana. In particolare, sono previsti:
- 46 nuove telecamere installate in 19 punti sensibili di Lamezia Terme
- 152 telecamere e 7 lettori di targhe a Catanzaro
Queste misure mirano a garantire un controllo più capillare del territorio, offrendo maggiore sicurezza ai cittadini.
Il percorso per la bonifica di Scordovillo
Il prefetto Castrese De Rosa ha sottolineato l’importanza di un intervento strutturato e completo per Scordovillo. Dopo il trasferimento delle persone residenti, è fondamentale procedere con l’alfabetizzazione e l’inserimento lavorativo per assicurare un’integrazione sociale reale ed efficace.
La bonifica dell’area è un passaggio cruciale. De Rosa ha ribadito che l’area del campo rom a Lamezia “dovrà essere immediatamente demolita e rigenerata per evitare che venga nuovamente occupata”.
Il percorso avviato si basa su un protocollo siglato nel settembre scorso alla presenza del Ministro dell’Interno. L’obiettivo è far partire la bonifica dell’area entro l’estate, con il coinvolgimento di tutte le componenti istituzionali e del terzo settore.
Questo approccio integrato, che unisce interventi di sicurezza e iniziative di inclusione sociale, rappresenta un modello virtuoso per garantire la riqualificazione del territorio e il benessere della comunità.