Avanza molto a rilento la realizzazione dei Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS) in Calabria. A tre anni dal via libera ufficiale, nessun cantiere è stato completato e sei progetti risultano ancora fermi, mentre il cronoprogramma è già slittato al 2026.
CIS Calabria: i numeri degli investimenti
La Calabria è tra le regioni che hanno ottenuto i finanziamenti più consistenti, con 159 interventi distribuiti in tre diversi piani per un valore complessivo di 536 milioni di euro. Solo il 17% delle risorse disponibili è stato finora impegnato.
I tre CIS principali sono:
- “Svelare Bellezza”: 110 interventi per 226,9 milioni di euro.
- “Volare”: 29 interventi per 219,6 milioni di euro.
- CIS Cosenza: 20 interventi per 90 milioni di euro, finalizzati alla rigenerazione dei centri storici.
Stato di avanzamento dei lavori
Secondo i dati del Ministero per le Politiche di coesione e per il Sud, i CIS calabresi sono molto in ritardo:
- 78 interventi sono in fase di progettazione;
- 18 sono in esecuzione;
- 5 hanno gare aggiudicate e contratti firmati;
- 3 hanno gare in corso;
- 6 non sono ancora partiti.
In Calabria, come a Roma, Napoli, Palermo e Lecce, nessun progetto è stato completato.
I progetti più rilevanti
La provincia con il maggior numero di interventi è Cosenza (36 progetti), seguita da Reggio Calabria (28), Catanzaro (19), Vibo Valentia (14) e Crotone (13).
Tra i progetti più costosi spiccano:
- Riqualificazione area retroporto di Vibo Valentia: 7,98 milioni di euro.
- Spazi commerciali e artigianali all’aperto a Catanzaro: 7 milioni di euro.
- Recupero piscina ex Coni a Crotone: 6,2 milioni di euro.
- Porto integrato di Tropea: 5 milioni di euro.
- Recupero Palazzo Contessa di Pontalto a Taurianova: 4,1 milioni di euro.
La nuova proroga del Ministero
La Basilicata è invece il modello virtuoso: il CIS Matera ha raggiunto oltre il 90% di avanzamento, con 13 cantieri già chiusi su 18 finanziati. In Calabria, invece, il CIS “Svelare Bellezza” ha finanziato solo il 25% dei progetti, con appena il 4% delle risorse effettivamente pagate.
I ritardi accumulati hanno costretto il Ministero a prorogare di un anno la scadenza: tutti i cantieri dovranno essere completati entro dicembre 2026. Un obiettivo ambizioso che, allo stato attuale, appare difficile da raggiungere senza una forte accelerazione.


































