“Refocusing – Favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici delle comunità locali attraverso una strategia partecipata di comunicazione del rischio”: è questo il titolo del Progetto di rilevante interesse nazionale (Prin), condotto dall’Università Politecnica delle Marche (Univpm) e dal Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi), nei Comuni di Vibo Valentia e Osimo (Ancona).
Le opinioni dei cittadini sulla percezione della comunicazione del rischio
«Il progetto – riferisce una nota stampa del Comune – giunge ora ad una fase cruciale, con la raccolta delle opinioni dei cittadini sulla percezione della comunicazione del rischio riguardante eventi naturali e cambiamento climatico. Un questionario fondamentale per comprendere meglio come le informazioni sui rischi vengano percepite e comunicate, nonché a identificare le fasi critiche della comunicazione del rischio nelle comunità locali. Strumenti estremamente preziosi per adattare l’azione della pubblica amministrazione».
Ecco perché il Comune di Vibo Valentia invita tutti i cittadini a voler partecipare al questionario collegandosi al seguente link https://www.allcounted.com/s?did=wfobnxxdplmj9&lang=it_IT.
Questionario del tutto anonimo
«Il questionario è rivolto esclusivamente alle comunità di Osimo e Vibo Valentia, diretto ai cittadini maggiorenni e si riferisce alla percezione e alla gestione del rischio all’interno di queste comunità. Il questionario non chiede dati identificativi, non traccia l’IP, non memorizza i cookies dei rispondenti. I dati forniti nei questionari saranno raccolti in forma anonima, nel rispetto del regolamento europeo 2016/679 (Gdpr) in materia di privacy, e non sarà in alcun modo possibile l’identificazione di chi ha risposto. I dati raccolti saranno trattati con modalità manuali e elettroniche e saranno analizzati esclusivamente dal gruppo di ricerca del Cnr-Irpi e Univpm. Non è previsto che siano consegnati a terzi, né sul territorio nazionale, né all’estero. I soli risultati aggregati saranno oggetto di divulgazione, attraverso i siti istituzionali e gli strumenti della divulgazione scientifica»