Un uomo di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine, è ritenuto responsabile di una rapina aggravata ai danni di un’anziana donna di 89 anni. Il malvivente è stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti della squadra volante della Questura di Cosenza, sotto la direzione del questore Giuseppe Cannizzaro.
L’aggressione all’anziana e il tempestivo intervento della Polizia
L’aggressione è avvenuta sabato scorso in una strada parallela al corso principale della città, corso Mazzini, dove l’uomo ha strappato con violenza gli orecchini d’oro alla vittima. Le urla della donna hanno attirato l’attenzione di un cittadino che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine.
All’arrivo della volante, il rapinatore ha tentato la fuga, ma gli agenti lo hanno prontamente raggiunto e bloccato. Le indagini hanno rivelato che l’uomo era già stato denunciato in stato di libertà per episodi simili, commessi negli ultimi mesi con un modus operandi analogo ai danni di altre donne ultrasessantenni.
Il ritrovamento di un’arma e le prove raccolte
Dopo l’arresto, la Polizia ha proceduto a una perquisizione personale e del veicolo dell’uomo, rinvenendo al suo interno un tirapugni in metallo ancora sporco di sangue. Questo dettaglio ha aggravato ulteriormente la posizione dell’arrestato.
Sebbene dalle prime indagini il movente dell’aggressione all’anziana sembri riconducibile a futili motivi, gli investigatori hanno raccolto prove fondamentali per l’accusa. Tra cui la testimonianza della vittima, i referti medici e le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle attività commerciali della zona. Tutto il materiale è stato trasmesso all’Autorità Giudiziaria.
Le misure adottate dall’Autorità Giudiziaria
Dopo le formalità di rito, il Gip presso il Tribunale di Castrovillari ha convalidato l’arresto e ha emesso un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari per l’uomo, in attesa del processo.
Come ulteriore misura preventiva, la Polizia ha proceduto al ritiro cautelativo delle armi regolarmente detenute dall’arrestato. Nonché dei relativi titoli autorizzativi alla detenzione, in applicazione dell’articolo 39 del T.U.L.P.S., al fine di prevenire ulteriori atti violenti.