Un grave episodio di violenza si è verificato nel carcere di Reggio Calabria – San Pietro, dove un detenuto appartenente al circuito di media sicurezza, «presumibilmente vicino alla criminalità organizzata», ha aggredito un agente della Polizia penitenziaria, colpendolo con diversi pugni per futili motivi. A darne notizia è l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che denuncia l’ennesimo caso di violenza all’interno di un istituto penitenziario calabrese.
L’aggressione e le condizioni dell’agente
Secondo quanto riferito dal sindacato, il detenuto avrebbe agito con l’obiettivo di ottenere un trasferimento verso un altro istituto di suo gradimento. «Il gesto – spiega Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto dell’Osapp – sarebbe stato messo in atto allo scopo di ottenere un trasferimento verso un’altra sede di suo gradimento». L’assistente di Polizia penitenziaria, dopo l’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, dove i medici gli hanno diagnosticato una prognosi di cinque giorni.
Osapp: «Sistema penitenziario al collasso»
«Siamo di fronte all’ennesimo episodio di violenza contro i nostri colleghi – aggiunge Montesano – un fenomeno che si aggrava di giorno in giorno e che trova terreno fertile nella cronica assenza di personale e nel collasso del sistema penitenziario». Secondo il sindacato, la situazione nelle carceri calabresi e nazionali ha ormai superato il livello di guardia.
«In Calabria mancano circa 100 unità di Polizia penitenziaria, mentre a livello nazionale la carenza supera le 17.000 unità. A ciò si aggiunge un sovraffollamento di oltre 16.000 detenuti rispetto alla capienza regolamentare, con turni estenuanti, carichi di lavoro insostenibili e la compressione dei diritti fondamentali degli operatori»
Appello al Governo: “Serve un decreto carceri”
Montesano rivolge un appello diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al governo Meloni affinché intervengano immediatamente. «Il ministro della Giustizia e il governo hanno il dovere di intervenire subito per fermare questa vera e propria carneficina. È un obbligo morale, politico e giuridico garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure a donne e uomini della Polizia penitenziaria, ormai stremati nelle forze e mortificati nel morale».
«Non bastano più proclami o annunci – conclude Montesano –. Serve immediatamente un decreto carceri per affrontare l’emergenza, ridurre la densità detentiva e rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria».






























