I caregivers e i pazienti del Don Mottola Medical Center lanciano un appello pubblico alla Conferenza dei Sindaci della provincia di Vibo Valentia, massimo organo di controllo della politica sanitaria territoriale, chiedendo un intervento urgente sulla Commissione straordinaria dell’ASP di Vibo Valentia. «Non chiediamo favori, chiediamo giustizia sanitaria. La salute non può essere un privilegio riservato a chi vive altrove», dichiarano i firmatari dell’appello.
«Una sanità dimenticata»
«La provincia di Vibo Valentia risulta essere oggi la più penalizzata della Calabria. I dati ufficiali segnalano un comparto socio-sanitario in forte criticità. Il punteggio LEA dell’ASP di Vibo è pari a 8,8, contro una media provinciale di 17,7 e un valore di 24,5 necessario per la sufficienza. Il fondo sanitario pro capite ammonta a soli 128 euro, a fronte di una media regionale di 470 euro», è scritto nel documento.
«Il fondo premiale (DCA 217/2023), pensato per migliorare i LEA, non è mai stato utilizzato. Negli ultimi anni sono stati sottratti oltre 27 milioni di euro alla sanità vibonese (DCA 92/2024 e DCA 181/2025). La delibera sulla rete territoriale sanitaria, richiesta dalla Regione nel giugno 2024, non è stata approvata, mentre le risorse aggiuntive del DCA 112/2024 (4,9 milioni di euro) sono state utilizzate per coprire vecchi disavanzi e non per migliorare i servizi. Il fondo per la continuità assistenziale, previsto dalla Delibera 1757/2024, è stato sospeso per mancanza di fondi, nonostante un residuo inutilizzato di oltre 600 mila euro».
«Cure negate e cittadini abbandonati»
«Dietro questi numeri ci sono persone, famiglie e lavoratori che ogni giorno pagano di tasca propria cure e riabilitazioni che dovrebbero essere garantite. Il Don Mottola Medical Center, struttura sanitaria accreditata che impiega 60 professionisti, rappresenta un presidio di cura, solidarietà e lavoro. Tuttavia, la mancanza di risorse e il blocco degli avvisi rischiano di compromettere la continuità dei servizi. Ogni anno, l’ASP di Vibo spende circa 3 milioni di euro per mobilità passiva, costringendo cittadini a curarsi altrove. Eppure, dopo 27 mesi dal DCA 197 che ha definito la rete territoriale, 15 mesi dalla richiesta formale della Regione e 12 mesi dall’insediamento della Commissione straordinaria, nessuna delibera è stata pubblicata».
«Non esiste alcun documento pubblico che illustri il fabbisogno sanitario della provincia, una richiesta formale dell’ASP alla Regione o riferimenti nei principali strumenti di programmazione aziendale come il Piano delle Attività 2025, il Bilancio preventivo 2025 o il Bilancio previsionale 2025–2027. Silenzio assoluto. Secondo quanto ricordato anche dal Prefetto Tomao, la delibera sarebbe pronta, ma resta “congelata”, lasciando il territorio senza risorse e senza voce», è scritto ancora nella nota.
Le richieste ai sindaci di Vibo Valentia
I pazienti e i caregivers, infine, chiedono alla Conferenza dei Sindaci di:
- Assumere una posizione pubblica e unitaria a difesa del diritto alla salute nel territorio vibonese
- Intervenire formalmente sulla Commissione straordinaria dell’ASP, sollecitando la pubblicazione della delibera di attuazione della rete territoriale, la trasparenza sui criteri di riparto delle risorse e la riassegnazione delle somme sottratte
- Attivare un tavolo istituzionale urgente con la Regione e la struttura commissariale per ristabilire equità, efficienza e rispetto dei LEA
«Ogni euro negato alla sanità vibonese è una cura che non arriva, un anziano lasciato solo, un paziente dimenticato». I cittadini ribadiscono che la salute è un diritto costituzionale e che il tempo delle attese è finito. Serve dunque una presa di posizione chiara, corale e pubblica delle istituzioni locali per restituire ai vibonesi ciò che spetta loro: una sanità giusta, efficiente e umana.
































