Registrando la presenza di numerosi cittadini, si è svolta con successo l’iniziativa “8 donne, 8 storie… e una panchina”, organizzata nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale di Drapia.
Programma e interventi
Nel pomeriggio (alle 17) e in presenza della autorità civili e religiose e del consigliere regionale Michele Comito, è stata inaugurata la panchina gigante in località “Santu Cocimeu”, l’opera è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Drapia ed è stata finanziata grazie ad un contributo della Regione Calabria. Successivamente è iniziato l’incontro presso il castello monumentale Galluppi, dove è stato dato risalto alle storie di 8 donne che, quotidianamente, contribuiscono alla vita del nostro territorio.
Il convegno ha preso il via con la performance del coro dell’associazione “le Tarme” che, per l’occasione, hanno eseguito la suggestiva canzone “Tango della Femminista”. Subito dopo, ci sono stati i saluti del sindaco Alessandro Porcelli che, ringraziando le donne presenti, ha ricordato che la giornata internazionale delle donne non è una festa, ma un momento di riflessione per le battaglie e per le lotte che sono state affrontate negli anni, nell’ambito della parità di genere.
Comito, in doppia veste di medico e consigliere regionale, ha ribadito di aver accolto con entusiasmo l’iniziativa, dimostrando un grosso e sincero interessamento per il territorio. Il consigliere regionale ha poi illustrato alcuni emendamenti su cui le commissioni regionali stanno lavorando, relativi alla lotta contro la violenza di genere. Inoltre, ha invitato i cittadini a farsi parte attiva delle future scelte che saranno discusse in consiglio, dimostrandosi aperto ad ascoltare l’intera comunità drapiese e provinciale. I saluti istituzionali si sono conclusi con il presidente della Pro loco di Drapia, Antonio Furchì, che ha messo in evidenza il ruolo delle donne all’interno dell’associazionismo.
Dopo una breve introduzione, curata dal moderatore Giuseppe Castagna e dedicata alla figura della donna e all’evoluzione del suo ruolo e della sua visione nella storia, hanno preso la parola le donne che sono state invitate a raccontare le loro storie, legando e tessendo racconti ed aneddoti con riflessioni, ironia e grande bravura. A prendere parola è stata anche Liliana Vita, oblata della casa di carità di Vibo, che ha parlato con emozione di oltre quarant’anni di impegno in prima linea, sempre al fianco delle persone con fragilità.
Annamaria Pugliese, presidente dell’associazione “Le Tarme”, ha ripercorso la sua storia in cui ha avuto un ruolo fondamentale il nonno. Dopo la laurea e la specializzazione in medicina, ha deciso di riaprire la casa del nonno e di far nascere una casa museo che è diventata la sede dell’associazione “Le Tarme”. Insieme al compagno francese Anthony Greco e ad altri soci, propone diverse attività e laboratori per adulti e per bambini.
La già sottosegretaria per il Sud Dalila Nesci, invece, ha raccontato la sua esperienza da giovane parlamentare, incoraggiando le donne e tutti a battersi per i propri sogni e obiettivi, ma anche ricordando l’importanza che può assumere l’impegno civile e politico. Molto emozionante è stato anche l’intervento della giovane Sania Pagano, consigliera dell’associazione italiana sclerosi multipla. Trovandosi a dover guarire dalla sclerosi multipla, Sania ha deciso che doveva impegnarsi per lei e per tutti coloro che si trovano, purtroppo, a lottare contro questa malattia.
Maria Vincenza Naso, nel ruolo di presidente Angsa Vibo, ha posto l’accento sulle difficoltà dei caregiver e sul bisogno di creare un futuro certo “per il dopo di noi”. Essendo anche mamma di un giovane autistico, ha raccontato le difficoltà quotidiane da affrontare, rimarcando anche l’assenza di strutture di supporto nel territorio provinciale e la necessità di un maggiore intervento delle istituzioni.
Il suo impegno ha portato alla nascita del centro di Nicotera e alla creazione sede Angsa a Vibo, associazione che siede anche ai tavoli di lavoro del governo e del parlamento. Inoltre, Maria Vincenza Naso, ha coinvolto il figlio Giuseppe in una meravigliosa esperienza. Convertendo la passione per il motociclismo in quella per il cydecar, ha partecipato ad una gara insieme al marito e al figlio Giuseppe nel 2023. Occasione che ha portato il figlio a coronare il titolo di campione nazionale Mototurismo Fmi 2023- Sezione passeggeri.
La dottoressa Maria Grazia Arena, dirigente oncologa all’ospedale di Tropea, ha raccontato la sua storia con umiltà e ha ricordato anche alcune discriminazioni che ha subito a causa del suo essere donna, ma nonostante tutto è riuscita a raggiungere con soddisfazione obbiettivi e traguardi. Il consigliere Comito ha poi espresso una grande ammirazione nei confronti di tutte le donne protagoniste della serata e, allo stesso tempo, ha sottolineato di aver vissuto in prima persona, l’impegno e l’alta professionalità della dott.ssa Arena, a cui si deve l’evoluzione e la creazione del reparto di oncologia nella sanità vibonese.
Giovanna Fronte, cofondatrice del sodalizio “Risveglio Ideale”, ha raccontato la sua esperienza in qualità di avvocato delle parti civili nei processi penali di mafia. Traendo ispirazione dai valori che gli ha trasmesso il padre, si è trasferita in Calabria per amore, accentando incarichi di imprenditori che erano sotto usura e costituendosi parte civile contro esponenti della criminalità organizzata.
Luigia Barone, in qualità di esperta di violenza di genere, ha parlato della sua esperienza e dell’impegno profuso a favore delle vittime di violenza. Claudia Giordano, in qualità di conservatore e restauratore della soprintendenza di Siracusa, ha testimoniato come il suo lavoro le permette di trovare nei libri delle storie e degli insegnamenti, citando il libro “la vecchia dell’aceto” in cui una donna aiuta altre donne, grazie a pozioni magiche e divenendo complice di sei uxoricidi. Il convegno si è concluso con gli interventi della consigliera comunale Stefania Rombolà e dell’assessore Giovanna Iannello.
Entrambe hanno ribadito che questo evento è nato per ricordare la forza, la passione e il coraggio delle donne, parafrasando che ogni vita merita un romanzo.
