«A Vibo Valentia il Sistema bibliotecario è stato lasciato chiuso e a marcire, dimenticato dai politici come un vecchio scatolone in soffitta. Eppure era un servizio gratuito per i cittadini, un luogo di cultura che costava meno di un consigliere regionale».
A sollevare la polemica è un post comparso in queste ore sui canali social ufficiali del Sistema bibliotecario vibonese.
«Adesso, in piena campagna elettorale, c’è chi promette il mondo… Ma nessuno ricorda che la vera ricchezza era già qui: scaffali pieni di libri a disposizione di tutti. Forse il problema è semplice: in biblioteca si legge, e leggere significa capire. E chi capisce non si lascia incantare dagli slogan».
La complessa situazione dell’ente
Il Sistema bibliotecario vibonese è chiuso dal settembre 2024. Nonostante l’approvazione dei documenti contabili occorsa nel contesto dell’Assemblea dei sindaci nel gennaio 2024, nessuna soluzione stabile è stata poi individuata per garantire il regolare funzionamento della struttura, gravata da un frangente amministrativo e contabile marcatamente precario e debitorio. Appelli, tavoli, mozioni, delibere, lettere: tutto vano, finora.

A presiederlo è attualmente Enzo Romeo, sindaco di Vibo Valentia. Sulle nostre pagine ha raccontato: «L’Assemblea dei sindaci che mi ha visto eletto presidente è stata un momento di grande responsabilità e condivisione. Il fatto che sia stato l’unico candidato e che abbia ricevuto un’elezione unanime testimonia la volontà collettiva dei sindaci di affrontare con serietà le sfide che ci attendono».
Appena assunto l’incarico di presidente, il sindaco si è «trovato di fronte a una realtà ben più complessa e gravosa di quanto si potesse immaginare. I debiti pregressi e la mancanza di fondi per l’ordinario esercizio (energia, linea telefonica, Internet e soprattutto personale) hanno reso impossibile anche l’utilizzo della sede. Abbiamo immediatamente avviato interlocuzioni con la Regione Calabria, cercando di ottenere un finanziamento che potesse dare respiro all’ente. Purtroppo la massa debitoria preesistente, che vede peraltro la Regione tra i creditori, ha reso e rende estremamente difficile l’ottenimento di tale supporto. Malgrado le difficoltà, credo fermamente che esista un futuro per il Sistema bibliotecario vibonese, anche se in una veste diversa e più sostenibile».