Domenico “Mimmo” Lucano resta escluso dalla lista di Alleanza Verdi e Sinistra alle prossime elezioni regionali in Calabria.
Il Tar di Reggio Calabria, al termine dell’udienza di stamani, ha confermato la decisione della commissione elettorale reggina che lo aveva dichiarato incandidabile, escludendo il sindaco di Riace ed europarlamentare per la legge Severino, dopo la condanna definitiva nel processo Xenia a 18 mesi per falso. Il Tar di Catanzaro, invece, ha dichiarato improcedibile il ricorso dei legali di Lucano. (Ansa)
Le parole di Lucano: «Nessun passo indietro»
Così Mimmo Lucano scriveva in un post sui social prima della notizia: «Qualsiasi cosa io possa dire rischia di sembrare un luogo comune, o magari un pretesto per attirare l’attenzione. Io questo non lo vorrei mai, ma purtroppo non dipende da me. Quello che mi sento di dire è che c’è un filo conduttore: parte dalla vicenda penale e dall’azzeramento dello Sprar a Riace, che era l’unica realtà capace di dimostrare concretamente che l’accoglienza nelle cosiddette aree interne (viste dalle destre come un problema) poteva invece essere la soluzione. Un’occasione per far rinascere i paesi. Questo teorema è stato considerato pericoloso dalla destra, in Italia e in Europa. E proprio lì è avvenuto il ribaltamento: l’esperienza di Riace, che poteva essere l’unica occasione concreta di riscatto, è stata trasformata in un bersaglio».

Si legge ora invece sui profili dell’ex candidato: «La mia esclusione dalle liste elettorali (che ritengo ingiusta) non cambia nulla nel mio impegno politico: ho sempre ricoperto i miei incarichi istituzionali come militante di sinistra radicale, non come burocrate. La mia attività e la mia passione politiche sono rivolte a un progetto di riscatto della mia terra, a cui da tempo immemore i poteri centrali e il malaffare locale tolgono dignità e speranza».