«Negli ultimi dieci anni, le forze dell’ordine e la magistratura hanno dimostrato un livello di preparazione superiore rispetto al passato. Ciò che sembra mancare oggi è l’attaccamento al lavoro e la disponibilità al sacrificio. In passato, i giovani aspiravano con determinazione a entrare nelle squadre mobili e facevano di tutto per raccomandarsi e ottenere un posto, ma oggi questo slancio sembra essersi affievolito».
Così il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha commentato la situazione attuale durante la presentazione del suo libro “Una Cosa Sola, Come le mafie si sono integrate al potere“, in occasione del Festival di Trame, tenutosi ieri a Lamezia Terme.
Gratteri ha poi puntato il dito contro la classe dirigente: «Parallelamente, va sottolineato che chi ha governato il Paese negli ultimi anni lo ha fatto senza una visione d’insieme. In Italia, troppo spesso si trovano persone a ricoprire incarichi senza comprendere realmente il motivo per cui hanno questa responsabilità. Si tratta, purtroppo, di una mediocrità diffusa, che genera stupore persino in chi ricopre tali ruoli».

«Intercettazioni non costano, lo Stato ci guadagna»
Pronunciandosi sul ministro della Giustizia Carlo Nordio, il procuratore Gratteri ha aggiunto: «Quando il ministro Nordio dice che bisogna tornare ai pedinamenti perché si esagera con le intercettazioni, mi viene da ridere. Oppure quando, tre mesi prima che diventasse ministro, diceva che le intercettazioni costano troppo. Bisogna dire che con le intercettazioni lo Stato ci guadagna, la Procura di Napoli è la procura che spende più di tutti, 5 milioni di euro all’anno».