Decine di falsi invalidi scoperti dalle Fiamme gialle, che hanno scoperchiato un sistema fraudolento. La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha notificato la conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 51 soggetti indagati per reati di falso ideologico e materiale, legati al conseguimento indebito di assegni e pensioni di invalidità civile. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, rappresenta un duro colpo contro le frodi nel sistema previdenziale.
Indagini partite da una segnalazione tecnica
Le investigazioni, condotte dal Gruppo GdF di Reggio Calabria, hanno avuto origine da una denuncia di un consulente tecnico del Tribunale – Sezione Lavoro, che aveva evidenziato incongruenze nella documentazione medica presentata da un cittadino reggino per ottenere la pensione di invalidità. Da quella segnalazione è emersa una rete complessa e ben organizzata di soggetti che avrebbero presentato certificazioni sanitarie false per ottenere benefici previdenziali non spettanti.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono stati sequestrati:
- Copie di documenti di identità;
- Domande di invalidità indirizzate all’INPS;
- Referti medici palesemente falsificati, molti dei quali disconosciuti dai medici che ne risultavano autori.
L’indagine ha inoltre portato all’identificazione di strutture sanitarie pubbliche e private, anche di altre province calabresi, i cui nomi sono stati usati per redigere la documentazione sanitaria artefatta.
Una frode organizzata: madre e figlia al centro del sistema
Secondo quanto emerso dalle indagini, a orchestrare l’intero schema truffaldino sarebbero state due donne, madre e figlia, già arrestate nel maggio 2022 per reati analoghi. Le due, ritenute le promotrici dell’organizzazione, avrebbero agito con il supporto di un dipendente infedele dell’Inps. Quest’ultimo, con accessi abusivi alle banche dati dell’istituto previdenziale, avrebbe fornito informazioni riservate sulle pratiche dei soggetti coinvolti.
Obiettivo: truffare l’Inps simulando le invalidità
Gli indagati, cui era stato precedentemente negato dall’Inps il riconoscimento dell’invalidità, avrebbero presentato ricorso presso il Tribunale – Sezione Lavoro, allegando documentazione medica falsa per indurre in errore i consulenti tecnici incaricati. Ciò avrebbe portato al riconoscimento illecito della riduzione della capacità lavorativa e quindi all’erogazione indebita di assegni o pensioni di invalidità civile.
La scoperta di decine di falsi invalidi di Reggio Calabria, infine, evidenzia una grave violazione del sistema di tutela sociale, con danni economici rilevanti a carico dello Stato. La Guardia di Finanza, sotto la direzione del procuratore capo f.f. Dott. Giuseppe Lombardo, continua il lavoro per accertare in modo definitivo le responsabilità individuali e per prevenire la reiterazione di condotte simili.