Il crescente aumento dei costi energetici, con pesanti rincari, sta mettendo a dura prova le piccole e micro imprese artigiane in Calabria. La denuncia arriva dal presidente di Cna Calabria, Giovanni Cugliari, che sottolinea la drammaticità della situazione e la necessità di interventi urgenti e strutturali per evitare un tracollo economico.
L’allarme di Cna Calabria
Secondo Cugliari, i rincari energetici in Calabria rappresentano una delle principali minacce per le imprese artigiane. Il presidente spiega che le recenti tensioni geopolitiche hanno alimentato ulteriori incertezze, lasciando temere che i costi energetici possano continuare a salire.
“La situazione è drammatica e lo è ancora di più per le imprese calabresi. La turbolenza economica e politica che sta attraversando l’Europa andrà a minare la concorrenza e la competitività del nostro tessuto imprenditoriale, già gravato da bollette insostenibili e da una difficile collocazione dei prodotti sui mercati esteri, aggravata da un indice di esportazione ancora basso” ha dichiarato Cugliari.

Impatto occupazionale e economico
Le piccole e micro imprese rappresentano il cuore pulsante dell’economia calabrese. Se queste realtà dovessero subire ulteriori pressioni, a rischio sarebbe la tenuta occupazionale, con conseguenti effetti negativi sui consumi e sulla crescita economica del territorio.
“Se le piccole imprese soffrono, a rischio c’è la tenuta occupazionale, quindi consumi e crescita andrebbero ad essere interessati da una brusca frenata”, ha aggiunto il presidente di Cna Calabria.
La richiesta di interventi urgenti per arginare i rincari in Calabria
Cugliari ha sollecitato interventi immediati e strutturali da parte delle istituzioni, inclusi incentivi mirati per le imprese e la promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), come soluzioni sostenibili per alleggerire il peso delle bollette energetiche.
Un dato particolarmente allarmante riguarda i costi energetici in Italia, tra i più elevati dell’Eurozona. Nel primo semestre del 2024, il costo medio dell’energia in Italia ha raggiunto i 348,3 euro per megawattora, contro una media di 294 euro nei 20 Paesi monitorati da Eurostat (+18,5%).
Inoltre, le microimprese italiane subiscono un ulteriore svantaggio rispetto alle grandi imprese, pagando l’energia fino a 2,5 volte in più rispetto a queste ultime. Questo squilibrio rischia di compromettere ulteriormente la competitività delle piccole realtà produttive, già messe a dura prova dalla congiuntura economica.