Nel 2024 la Calabria registra una diminuzione significativa delle vittime di incidenti stradali rispetto all’anno precedente, con un calo del 11,9%. Un dato positivo che però convive con un segnale opposto: aumentano in modo consistente sia il numero dei sinistri, cresciuti del 9,4%, sia quello dei feriti, saliti del 7,5%, con valori superiori alla media nazionale.
Nel confronto di lungo periodo, rispetto al 2010, la riduzione delle vittime appare ancora più marcata, con una contrazione complessiva del 30,4%.
Oltre tremila incidenti e un costo sociale elevato
Nel complesso, nel corso del 2024 in Calabria si sono verificati 3.107 incidenti stradali, con 96 decessi e 4.716 persone ferite. I dati sono stati diffusi durante l’evento Istat dedicato alla sicurezza stradale, ospitato nell’Aula Magna dell’Istituto nazionale di statistica.
Il costo sociale degli incidenti in regione è stimato in circa 426 milioni di euro, pari a 232 euro pro capite, incidendo per il 2,3% sul totale nazionale.
Cosenza in testa per numero di sinistri
A livello provinciale, il numero più elevato di incidenti si registra a Cosenza, con 1.027 sinistri, in aumento rispetto al 2023, e 37 vittime. Seguono Reggio Calabria con 923 incidenti e un netto calo dei decessi, Catanzaro con 617 sinistri, Crotone e Vibo Valentia, che presenta il dato più basso in termini assoluti ma anche una significativa riduzione dell’indice di mortalità.
Proprio a Vibo Valentia l’indice di mortalità scende da 4,5 a 2,3, segnando il miglior miglioramento regionale.
Strade urbane e grandi assi viari sotto osservazione
Il 60% degli incidenti si verifica sulle strade urbane, dove si concentra anche oltre la metà dei feriti. Tuttavia, gli incidenti più gravi avvengono sulle strade provinciali e sulle autostrade, che presentano i più alti indici di mortalità.
Restano particolarmente critici alcuni assi strategici come la Statale ionica, l’Autostrada A2 e le Statali 18 tirrenica e 107, lungo le quali si registra il maggior numero di incidenti con esiti mortali.
Estate e notte i momenti più pericolosi
Il periodo compreso tra maggio e settembre concentra quasi la metà degli incidenti annuali, in coincidenza con l’aumento della mobilità per le vacanze. I mesi più critici risultano agosto, dicembre e luglio, mentre oltre un terzo delle vittime si registra tra gennaio, febbraio e agosto.
Sebbene la maggior parte dei sinistri avvenga tra le 8 e le 21, l’indice di mortalità è più elevato nelle ore notturne, in particolare tra le 2 e le 6 del mattino, con valori ben superiori alla media giornaliera. Il venerdì e il sabato notte concentrano una quota rilevante di incidenti gravi.
Giovani, distrazione e velocità tra i fattori di rischio
La fascia d’età più colpita resta quella tra i 15 e i 29 anni, seguita da quella 30-44 anni, con tassi di mortalità più elevati rispetto al resto della popolazione. I conducenti rappresentano la maggioranza delle vittime e dei feriti, mentre tra i pedoni deceduti prevalgono gli over 65.
Tra le cause principali degli incidenti emergono la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità eccessiva, che insieme spiegano quasi un terzo dei sinistri rilevati.
























