In relazione all’indagine giudiziaria che ha interessato l’ente comunale di Ricadi, nell’ambito di potenziali irregolarità nell’approvazione del bilancio di previsione 2022/2024, la reazione del gruppo di opposizione “Uniti per Ricadi” non si è fatta attendere. In tal senso, formulando un comunicato stampa, il capogruppo di opposizione Pasquale Mobrici denuncia in maniera netta tanti aspetti di questa vicenda.
L’esperienza politica di Tripodi definita una morte politica annunciata
Esprimendo la propria fiducia nei confronti di chi sta portando avanti le indagini, Pasquale Mobrici afferma: «L’esito delle indagini, condotte dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza, conferma che avevamo visto giusto. Prescindendo dalla rilevanza penale dei fatti contestati per i quali esprimiamo piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, ci preme sottolineare, dal punto di vista politico e amministrativo, che la triste fine di Tripodi è la cronaca di una morte politica annunciata».
E ancora: «Lo avevamo scritto e dichiarato in consiglio comunale che si stavano approvando atti illegittimi e che approvare il Bilancio con il parere negativo del revisore, sulla base di un parere a pagamento, era una operazione spregiudicata, che esponeva l’Ente e anche i singoli amministratori a delle gravi responsabilità. Avevamo più volte evidenziato – prosegue Mobrici – che riconoscere quei debiti fuori bilancio, molti dei quali derivanti da responsabilità personali, avrebbe provocato un danno alle casse comunali ed esposto i consiglieri comunali a responsabilità per danno erariale».
L’attenzione dell’opposizione a segnalare correttivi e gli appelli caduti nel vuoto
Mobrici, inoltre, fa il punto della situazione sul depuratore consortile di Argani e sui rapporti finanziari tra l’amministrazione comunale di Ricadi e il Comune di Tropea.
«Ricordo soltanto, – afferma il capogruppo di opposizione – uno per tutti, l’asserito debito con il Comune di Tropea per la gestione del depuratore consortile. Debito Ripartito in modo illegittimo tra i due comuni, in base ad un documento farlocco, e poi pagato in transazione, dopo che il comune di Ricadi non si era nemmeno costituito in giudizio. Sembra fantascienza ma è la verità dei fatti. Purtroppo anche il nostro appello ai consiglieri comunali di maggioranza, a votare contro, a non ascoltare il sedicente esperto di bilancio, professore Nicola Tripodi, è caduto nel vuoto, ma rimangono gli atti e le nostre dichiarazioni di voto, proprio a testimonianza della nostra disponibilità a segnalare le illegittimità e a suggerire i correttivi. Ma non siamo mai stati ascoltati e tutto ciò dimostra che non si è trattato di una svista».
Comunicato stampa del sindaco ritenuto non corrispondente alla realtà
In merito al comunicato stampa, diffuso dal Comune di Ricadi, il capogruppo di opposizione afferma poi: «Oggi leggiamo il delirante comunicato stampa con cui l’amministrazione, cioè il sindaco Tripodi, conferma la sua piena fiducia in sé stesso e liquida, con la solita spocchia da professorino, la vicenda a questioni tecniche».
Questioni che, rileva l0interessato, «conoscendolo bene, non deve spiegare perché, a suo avviso, come spesso ha affermato, non possiamo capire. Dopodiché, nel suo comunicato invita la cittadinanza a stare sereni (noi? ) perché lui stesso, da indagato, sta facendo verifiche? Fine del delirio! Ma si può essere più presuntuosi? Il tentativo di liquidare la vicenda come un fatto episodico e di carattere tecnico si scontra purtroppo con la cruda realtà, perché lo stesso approccio descritto dalle indagini lo ritroviamo, reiterato, ancora oggi nelle deliberazioni consiliari».
Citata la delibera del 7 luglio e chiesto un Consiglio aperto e urgente
Il capogruppo di opposizione evidenzia anche la necessità di un consiglio comunale urgente, al fine di non evitare l’incontro con la cittadinanza. In tal senso, Mobrici fa anche riferimento ad una deliberazione comunale, risalente a poco più di un mese fa. «Basta guardare la deliberazione di consiglio comunale n° 15 del 7 luglio 2025, – afferma il capogruppo di “Uniti per Ricadi” – per la quale ho invitato tutti i consiglieri, sindaco, vice sindaco e assessori a non votare a favore, paventando il serio e concreto rischio di deliberare il falso. Tutto messo nero su bianco nella dichiarazione di voto, rimasta purtroppo inascoltata».
In prospettiva – prosegue sempre il capogruppo – «rimane purtroppo un danno da quasi 5 milioni di euro che, secondo le indiscrezioni di stampa, sarebbe stato causato alle casse dell’ente da un’amministrazione lontana dai problemi dei cittadini e del territorio, che ormai tira a campare e continua ad operare a tutela di pochi con atti illegittimi e gravi irregolarità. Di fronte a questo disastro, considerato che non si tratta di una vicenda privata, ma dell’amministrazione della cosa pubblica, la vicenda non può essere liquidata con un “state sereni, è tutto a posto, ci pensiamo noi”. Tripodi ha il dovere di convocare con urgenza un consiglio comunale aperto e spiegare alla cittadinanza quel che sta accadendo e cosa vogliono fare» – conclude con forza Pasquale Mobrici.
Pasquale Scordamaglia