«L’Istat ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione di aprile, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti»: è quanto si legge in un comunicato dell’associazione.
Catanzaro la più virtuosa
«In testa alla graduatoria Bolzano, dove l’inflazione tendenziale pari a +2,4% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 796 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Imperia, che con +3,4% (l’inflazione più alta d’Italia) ha un incremento di spesa annuo pari a 788 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Como, che fa per la prima volta il suo ingresso nella top ten della città più rincarate e che, con +2,4%, ha una spesa supplementare pari a 725 euro annui per una famiglia tipo», si legge nel comunicato stampa.
Seguono altre città tra le più care: «Al quarto posto Belluno che, con un’inflazione del 2,7%, registra una stangata pari a 704 euro. Segue Siracusa (+3%, + 695 euro), Padova (+2,5% e + 689 euro), al settimo posto Rimini (+2,4%, + 661 euro), poi Genova (+2,6%, + 655 euro). Chiudono la top ten Bergamo e Brescia, ex aequo con + 634 euro e un’inflazione del 2,1 per cento».
Si legge poi nella nota: «Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia è Catanzaro, dove con +1,1%, si ha un aumento annuo di 214 euro. Al secondo posto Sassari, +1,2% e un maggior costo della vita di 239 euro. Medaglia di bronzo per Parma, +0,9% (l’inflazione più bassa del Paese) e + 248 euro. Seguono, nella classifica delle città risparmiose, Trapani (+1,1%, + 255 euro), Brindisi (+1,3%, + 257 euro), al sesto posto Caserta (+1,2%, + 265 euro), poi Forlì-Cesena (+1%, + 275 euro), Olbia-Tempio (+1,5%, + 299 euro) e Campobasso (+1,3%, + 307 euro). Chiude la top ten delle migliori, con 309 euro, Benevento (+1,4%)».

Calabria tra le più economiche
«In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +2,2% – prosegue il testo – il Trentino, che registra a famiglia un aggravio medio pari a 680 euro su base annua. Segue la Liguria (+2,5%, + 600 euro) e al terzo posto il Veneto con + 564 euro e un’inflazione del 2,1%».
Conclude il comunicato: «La regione più risparmiosa è il Molise: +1,3% e + 307 euro. In seconda posizione la Sardegna (+1,7%, + 327 euro), in terza la Calabria (+1,8%, + 337 euro)».