«Anche oggi sono arrabbiato, ma non per i fatti degli ultimi giorni»: a parlare è Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un video postato qualche ora fa sui propri social.
La lotta agli sversamenti illeciti lungo le coste calabresi si sta avvalendo di una nuova e potente alleata: la sonda Sar (Synthetic Aperture Radar). Questa tecnologia innovativa, montata su droni, è in grado di mappare il sottosuolo e rilevare anomalie, intercettando in particolare condotte e tubature irregolari che scaricano in mare, responsabili dell’inquinamento delle acque.
Ebbene, i primi riscontri del monitoraggio sono stati annunciati proprio da Roberto Occhiuto. «Sette potenziali anomalie» sono state individuate nel Golfo di Lamezia Terme, area che si estende dal litorale catanzarese fino alla provincia di Vibo Valentia, includendo anche il tratto di costa che tocca Pizzo.
«Chi inquina è un nemico e un criminale»
Il governatore Occhiuto si è espresso con fermezza contro gli inquinatori: «Chi inquina il mare è un nemico della Calabria. E chi lo fa costruendo una condotta illecita è addirittura un criminale. Vi troveremo!».
L’mpegno della Regione a protezione del patrimonio ambientale, contro comportamenti illegali che minano la salute collettiva e la reputazione del territorio calabrese.
La sonda Sar, unica in Europa per frequenza operativa e portabilità, è stata impiegata lungo tutta la costa calabrese per rafforzare il presidio ambientale, individuare situazioni a rischio e garantire una sorveglianza efficace e moderna al servizio della collettività. L’impiego di questa tecnologia fa parte di un piano d’interventi articolato, annunciato in vista della stagione estiva 2025, che mira a contrastare la maladepurazione e a garantire la balneabilità delle acque.