Anche la comunità di Joppolo si è stretta nel dolore più composto dopo la morte del piccolo Mattia Restuccia, il bambino di sette anni morto in un incidente stradale nei giorni scorsi ad Adria in provincia di Rovigo, dove Mattia viveva assieme alla mamma. Di Joppolo, infatti, era originario il padre Pasquale, scomparso a sua volta nello scorso mese di maggio.
Una intera comunità vicina alla famiglia
L’intero paese ad iniziare dal primo cittadino, Giuseppe Dato, che si è detto «addolorato per l’ennesima tragedia che ha investito questa famiglia in pochi mesi», si è stretto con profondo dolore intorno alle zie e cugini residenti a Joppolo con tanti messaggi di cordoglio e vicinanza. L’incidente, ricordiamo, è stato causato da un’auto, guidata da un ultrasettantenne senza patente perché ritirata, sotto sequestro amministrativo e senza assicurazione, che ha travolto la bicicletta su cui viaggiavano la madre con il piccolo Mattia seduto sul seggiolino posteriore scaraventandoli sull’asfalto. L’uomo oggi risulta indagato per omicidio stradale
Le condizioni di Mattia sono apparse fin da subito critiche tanto da essere trasferito con l’elisoccorso a Padova dove nonostante gli sforzi dei medici è deceduto martedì. Mentre la madre ricoverata nell’ospedale di Rovigo è stata subito dimessa. Per volere dei familiari gli organi di Mattia, che lunedì avrebbe compiuto 8 anni, sono stati espiantati per essere donati.
I funerali lunedì ad Adria
I funerali si terranno lunedì ad Adria dove il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Si tratta di una tragedia nella tragedia soprattutto per la madre Genny, di 47 anni, che solo qualche mese fa ha perso anche il marito e padre del bambino.
Il ricordo del gruppo social Joppolo Info
Mattia Restuccia aveva soltanto sette anni. Sette anni in cui aveva imparato a sorridere al mondo, a riempire di gioia i giorni della sua famiglia, a guardare avanti con quella spensieratezza che appartiene solo ai bambini. Sette anni che sembravano solo l’inizio di un cammino lungo, fatto di sogni, di scoperte e di futuro.
Poi, all’improvviso, quel cammino si è interrotto. Troppo presto, troppo ingiusto. E il silenzio che ha lasciato dietro di sé sembra impossibile da colmare. Una mamma, una famiglia, una comunità intera si ritrovano a fare i conti con un vuoto che nessuna parola può spiegare davvero.
Eppure, dentro questo dolore immenso, è nato qualcosa che ha il sapore dell’eternità. Perché Mattia non si è spento davvero: la sua presenza continua attraverso un gesto d’amore che ha regalato speranza e continuità ad altre vite. Non è facile da comprendere, né da accettare, ma è così che la sua piccola esistenza è diventata più grande del tempo che gli era stato concesso.
Dal suo cuore fragile e puro è nata una luce capace di andare oltre. Una luce che ora illumina il cammino di altre persone, di altre famiglie, di chi potrà respirare, sorridere e sperare grazie a lui. È come se Mattia avesse lasciato in eredità un messaggio silenzioso ma fortissimo: l’amore non conosce confini, nemmeno quello della vita.
Il suo nome non sarà dimenticato. Rimarrà nei pensieri di chi lo ha conosciuto, ma anche negli occhi di chi, pur senza averlo mai incontrato, porta con sé il segno di questa storia. Mattia vive nei ricordi, ma anche nei battiti che continuano altrove, nei sorrisi che sono tornati grazie al suo ultimo gesto, nella speranza che ha saputo accendere.
Ci sono vite che, pur brevi, hanno la forza di trasformare chi resta. Vite che diventano insegnamento, memoria, guida. Mattia è una di queste. Il suo passaggio nel mondo è stato troppo rapido, ma la scia che ha lasciato è luminosa e resterà per sempre.
Oggi lo ricordiamo non con il rumore della mancanza, ma con il silenzio pieno di significato che accompagna i grandi gesti. Con l’amore che non si spegne. Con la certezza che, da qualche parte, continua a brillare.