Un tema di fondamentale importanza per l’ambiente e il turismo locale è stato al centro di un recente incontro presso la diga del lago Angitola. Il comitato “Difendiamo il Mare” ha incontrato il responsabile della diga, il Consorzio di bonifica e i tecnici dell’Arpacal per affrontare una questione cruciale: la qualità dell’acqua del lago e il fenomeno dell’“acqua verde” (eutrofizzazione).
L’incontro, avvenuto il 24 giugno presso gli uffici della Diga dell’Angitola, ha visto la partecipazione di Giacomo Giovinazzo (commissario straordinario unico dei consorzi di bonifica della Regione Calabria), dell’ingegnere Cimbalo (responsabile della diga) e di Michelangelo Iannone (direttore di Arpacal). I rappresentanti del comitato sono stati accolti con disponibilità, a seguito di una richiesta di audizione accettata prontamente.
Le richieste del comitato e le risposte delle istituzioni
Il comitato “Difendiamo il Mare” ha avanzato due richieste ufficiali:
- mantenere chiuso lo scarico di fondo per tutto il periodo estivo, ritenendo che l’immissione di acque profonde, più torbide e cariche di nutrienti, contribuisca in modo determinante alla proliferazione di alghe e, di conseguenza, alla colorazione verde dell’acqua;
- effettuare prelievi a varie profondità, per verificare la concentrazione dei nutrienti e comprendere se esista una stratificazione che possa spiegare il fenomeno dell’eutrofizzazione.

L’incontro è stato giudicato estremamente positivo alla luce delle delucidazioni offerte dalle istituzioni. È stato spiegato che la diga dell’Angitola è stata oggetto di importanti lavori di adeguamento e consolidamento, ormai in fase di ultimazione e collaudo. Questi interventi permetteranno di operare con le massime condizioni di sicurezza fino all’invaso massimo e con un maggiore rispetto per l’ambiente.
Il direttore dell’Arpacal, in particolare, ha manifestato la disponibilità a mettere in campo un’azione di monitoraggio approfondita della qualità dell’acqua. Questo includerà analisi sia dell’invaso a diverse profondità, sia delle acque in ingresso e in uscita, oltre a una campagna di analisi di monitoraggio delle acque marine del golfo di Sant’Eufemia. Inoltre, l’Arpacal ha annunciato di avere in studio una metodologia specifica per affrontare la proliferazione algale, qualora dovesse manifestarsi.
Un esempio di dialogo costruttivo
Il giudizio unanime dei presenti è stato di forte apprezzamento per il lavoro svolto dalle istituzioni, per l’accoglienza, l’ascolto offerto alle preoccupazioni palesate e la disponibilità ad affrontare le problematiche, condividendo informazioni e azioni da mettere in campo.
Il comitato “Difendiamo il Mare” si dice fiducioso che la trasparenza e la condivisione possano portare a grandi risultati per il comprensorio del golfo di Sant’Eufemia: «Quando le istituzioni sanno ascoltare i cittadini, la strada per il bene comune può essere in discesa, promuovendo una collaborazione virtuosa per la tutela del lago e del mare».