
Pugno duro del Comune di Vibo Valentia con l’impresa che sta eseguendo da alcuni mesi gli interventi di riqualificazione urbana nella centralissima piazza Luigi Razza (meglio nota come piazza Santa Maria). È l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Monteleone ad apparire – come si leggerà più avanti – fermo e deciso. Di più: determinato e intransigente, perché – spiega subito – «quei lavori devono essere completamente rifatti». Al centro della querelle – lo ricordiamo – alcune «anomalie» venute fuori nel corso dell’esecuzione dei lavori e denunciate, peraltro, anche da diversi proprietari degli immobili ubicati proprio nella zona, i quali non hanno esitato a diffidare i vertici comunali ad intervenire, poiché – hanno sottolineato in due precise missive inoltrate al Comune – «i lavori effettuati presso l’antistante proprietà risultano essere difformi rispetto al progetto approvato. Atteso che si presentano delle anomalie afferenti il convogliamento delle acque reflue che pertanto ledono l’immobile».

Cosa è finito sott’accusa e la ferma richiesta dell’assessore Monteleone
A finire nel mirino dei cittadini e dell’amministrazione è stata la parte dei lavori eseguiti per la realizzazione del lungo tratto di selciato che costeggia la chiesa di Santa Maria del Soccorso. Un tratto che dunque, a parere dei cittadini e anche dell’amministrazione comunale, presenterebbe proprio delle irregolarità e difformità. Per tale ragione agli «organi preposti», i proprietari degli immobili hanno chiesto di intervenire «immediatamente per i dovuti accertamenti e riscontri, al fine di constatare quanto rappresentato e prevenire possibili danni». E così è stato. «La ditta che eseguendo i lavori – ha dunque riferito l’assessore Monteleone alla nostra testata – deve predisporre una perizia di variante con la soluzione che l’impresa ritiene opportuna per risolvere il problema di agibilità di quel tratto della piazza, in quanto – ha puntualizzato ancora il titolare dei Lavori pubblici dell’ente – presenta dei dislivelli e rampe che non vanno assolutamente bene e quindi devono scomparire. Si deve, insomma, preparare un progetto, sottoponiamo poi l’idea progettuale alla Soprintendenza e se andrò bene daremo l’ok e i lavori potranno andare avanti, altrimenti… ».