martedì 14 Ottobre 2025
Mec-food
Informa Calabria
Amaro del Capo
  • ECONOMIA
  • POLITICA
  • CRONACA
  • SVILUPPO
  • SANITÀ
  • LAVORO
  • TERRITORIO
  • TURISMO
  • SPORT
  • ALTRO
    • FOOD&WINE
    • MUSICA E SPETTACOLO
    • AMBIENTE
    • SOCIETA’
    • CULTURA
    • OPINIONI
    • RITRATTI
No Result
View All Result
  • ECONOMIA
  • POLITICA
  • CRONACA
  • SVILUPPO
  • SANITÀ
  • LAVORO
  • TERRITORIO
  • TURISMO
  • SPORT
  • ALTRO
    • FOOD&WINE
    • MUSICA E SPETTACOLO
    • AMBIENTE
    • SOCIETA’
    • CULTURA
    • OPINIONI
    • RITRATTI
No Result
View All Result
Informa Calabria
No Result
View All Result
Home Opinioni

Mare vibonese inquinato. Paolillo (Wwf) plaude a Falvo ma… «i risultati ottenuti non bastano»

Il rappresentante dell'associazione ambientalista: «Riconosciuta la complessità del problema legato alla diversità delle fonti di provenienza delle sostanze chimiche»

di Redazione
26 Luglio 2025
in Opinioni
Mare vibonese inquinato. Paolillo (Wwf) plaude a Falvo ma… «i risultati ottenuti non bastano»

Pino Paolillo e, a destra, Camillo Falvo

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Pino Paolillo – Settore Conservazione Wwf Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro

Le recenti dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Vibo, Camillo Falvo, meritano alcune riflessioni e qualche approfondimento. Diamo atto al procuratore del maggiore impegno istituzionale su un problema, quello dell’inquinamento marino, non solo trascurato, ma addirittura negato o taciuto per troppo tempo (a parte qualche voce solitaria nel deserto, ormai divenuta rauca…) e di alcuni risultati ottenuti che però, per come ammesso dallo stesso Falvo, evidentemente non sono bastati, visto il ripetersi di fenomeni legati all’eutrofizzazione del mare e alle sacrosante proteste di cittadini e operatori turistici.

È stata finalmente riconosciuta e ribadita la complessità del problema legato alla diversità delle fonti di provenienza delle sostanze chimiche (specialmente Nitrati e Fosfati). Si tratta in prevalenza di reflui urbani non depurati (per mancanza di depuratori o per mancati allacciamenti) o depurati male (per depuratori inefficienti) e di fertilizzanti usati in agricoltura che, attraverso il dilavamento delle acque meteoriche, arrivano a mare innescando, gli uni e gli altri, con l’aumento della temperatura, la riproduzione delle microalghe fitoplanctoniche e le famigerate colorazioni anomale.

Sulle rispettive percentuali di “carico” di nutrienti immessi dalle diverse componenti che incidono sull’ecosistema, non è lecito azzardare ipotesi, stante la mancanza di dati generali, specie nel settore agricolo.

Ebbene, se nel primo caso si può parlare di sorgenti puntiformi, individuabili con (relativa) maggiore facilità (comuni privi di depuratori o con depuratori non efficienti, abitazioni non collettate, fanghi e scarichi abusivi), e sulle quali occorre insistere ad oltranza per una depurazione più diffusa, nel caso dei concimi usati in agricoltura, il problema, e di conseguenza la soluzione, diventa più complesso, trattandosi di vaste aree di terreno agricolo sottoposte a coltivazioni intensive.

Il riferimento è alla piana di Lamezia Terme, già dichiarata Zona Vulnerabile ai Nitrati (Zvn), in base alla Direttiva Nitrati, secondo la Delibera Regionale 119 del 31/3/2021. Tant’è che nella Carta della Vulnerabilità integrata dell’acquifero superficiale, ArpaCal ha evidenziato l’area come particolarmente sensibile ai Nitrati sia per l’estensione che per le attività agricole intensive.

Si tratta a questo punto di produrre tutti gli sforzi possibili per cercare di conciliare due attività, quella agricola e quella turistica, che rappresentano due fonti imprescindibili di reddito e di lavoro per migliaia di cittadini e che dovrebbero beneficiare l’una dell’altra (maggiori presenze turistiche determinano un incremento delle vendite di prodotti agricoli e un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente non può che favorire una migliore qualità del mare).

Gli agronomi sanno meglio di chiunque altro come contemperare le due esigenze, senza che una danneggi, anche se involontariamente, l’altra. Mi limito a ricordare oltre all’uso più razionale delle concimazioni (nei tempi, nelle quantità e nei modi), la costituzione di fasce tampone di vegetazione, le cosiddette “buffer strip”.

Si tratta di aree di 5- 10 metri di Tamerici, Salici, canneti, poste tra i campi coltivati e i corsi d’acqua, in modo che possano filtrare i nutrienti. Cosa ben diversa dalla distruzione sistematica, con ruspe, di tutta la vegetazione ripariale dei nostri fiumi, fossi e canali, che così si riempiono di fango poi scaricato a mare.

Per uscire una volta per tutte dal deleterio circolo vizioso delle accuse reciproche e dello scarico di responsabilità, è necessaria un’attività su vasta scala e su tempi non brevi che coinvolga le aziende agricole, attuando quel Piano di monitoraggio dei nitrati mediante stazioni di controllo sia per le acque superficiali che per quelle sotterrane così come previsto dalle normative europee. Solo così, attraverso la raccolta di dati, sarà possibile individuare eventuali criticità e agire di conseguenza per cercare di ridurre al massimo l’apporto di nutrienti, togliendo alle alghe le risorse e la possibilità di riprodursi in maniera esponenziale.

Senza dimenticare però che, secondo alcuni autori, molti di questi organismi del fitoplancton “riescono a produrre delle forme di resistenza (cisti) che rimangono nei sedimenti del fondo con densità che possono superare un milione di cellule /m2 e che in condizioni ambientali favorevoli si schiuderanno per iniziare nuovamente il loro ciclo”.

Una strategia questa che “potrebbe avere un ruolo “non secondario” nei fenomeni di bloom algale che periodicamente si verificano sulle nostre coste” (N. Della Croce, R. Cattaneo Vietti, R. Danovaro, 1997).

Insomma, per un problema così complesso non esistono soluzioni facili e a breve termine, inutile farsi illusioni. Il nostro mare subisce le conseguenze di troppi anni di aggressioni (e negazioni) di ogni tipo e c’è solo da augurarsi che ce ne vogliano di meno per risanarlo.

Un’alternativa non è tra le opzioni.

Tags: Mare SporcoPino PaolilloProcuratore FalvoWwf
Precedente

Tropea. Paura in Piazza Vittorio Veneto: esplode un contatore dell’Enel – VIDEO

Successivo

Tropea: ancora non in sicurezza l’accesso alla spiaggia della Marina del Convento

Articoli correlati

Foce del Fiume Mesima, appuntamento con le migrazioni degli uccelli

Foce del Fiume Mesima, appuntamento con le migrazioni degli uccelli

30 Settembre 2025
Vibo. Pini di piazza Salvemini, Caruso Frezza: «Chiaro segnale politico dal Tar»

Vibo. Pini di piazza Salvemini, Caruso Frezza: «Chiaro segnale politico dal Tar»

29 Settembre 2025
Il sindaco Enzo Romeo e piazza Salvemini

Abbattimento dei pini in piazza Salvemini a Vibo, il Tar boccia integralmente il ricorso del WWF

29 Settembre 2025
Ancora allarme ambientale a Bivona: grandi macchie scure invadono il mare – FOTO

Ancora allarme ambientale a Bivona: grandi macchie scure invadono il mare – FOTO

31 Agosto 2025
Successivo
Tropea: ancora non in sicurezza l’accesso alla spiaggia della Marina del Convento

Tropea: ancora non in sicurezza l’accesso alla spiaggia della Marina del Convento

Consiglieri dimissionari alla Provincia di Vibo. L’ira di FI: «Istituzioni insultate da L’Andolina»

Consiglieri dimissionari alla Provincia di Vibo. L’ira di FI: «Istituzioni insultate da L’Andolina»

14 Ottobre 2025
Successo per le Giornate FAI d’Autunno a Vibo Marina: la Capitaneria conquista il pubblico

Successo per le Giornate FAI d’Autunno a Vibo Marina: la Capitaneria conquista il pubblico

14 Ottobre 2025
Fondi europei per l’agricoltura, Calabria virtuosa nella capacità di spesa. Esulta l’assessore Gallo

Fondi europei per l’agricoltura, Calabria virtuosa nella capacità di spesa. Esulta l’assessore Gallo

14 Ottobre 2025
Provincia di Vibo. Tucci (Pd): «Esposito all’attacco, ma contraddizioni nelle alleanze locali»

Consiglieri dimissionari alla Provincia di Vibo, Esposito (Pd): «Evento atteso. Clima di tensione»

14 Ottobre 2025
La Questura di Vibo Valentia con tre pattuglie della Polizia di Stato

Rissa nel Vibonese: cinque donne colpite da misure di prevenzione

14 Ottobre 2025
Agricoltura e sviluppo: a Tropea si riuniscono vertici della Regione Calabria e stakeholder

Agricoltura e sviluppo: a Tropea si riuniscono vertici della Regione Calabria e stakeholder

14 Ottobre 2025

La voce autentica della regione

 

Pubblicom S.r.l.
Via Provinciale snc
Tropea – Capo Vaticano di Ricadi (VV)

[email protected]

Menù

  • ECONOMIA
  • POLITICA
  • CRONACA
  • SVILUPPO
  • SANITÀ
  • LAVORO
  • TERRITORIO
  • TURISMO
  • SPORT
  • ALTRO
    • FOOD&WINE
    • MUSICA E SPETTACOLO
    • AMBIENTE
    • SOCIETA’
    • CULTURA
    • OPINIONI
    • RITRATTI

Informa Calabria

  • Chi siamo
  • Note Legali
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Iscriviti al nostro canale whatsapp

Free Press

© 2024 Informa Calabria - Pubblicom Srl - P.I. 03057570792 R.O.C. 39435 – Reg. Trib. VV Nr.1 del 20/02/2018 – Direttore: Francesco Mobilio

  • ECONOMIA
  • POLITICA
  • CRONACA
  • SVILUPPO
  • SANITÀ
  • LAVORO
  • TERRITORIO
  • TURISMO
  • SPORT
  • ALTRO
    • FOOD&WINE
    • MUSICA E SPETTACOLO
    • AMBIENTE
    • SOCIETA’
    • CULTURA
    • OPINIONI
    • RITRATTI

© 2024 Informa Calabria - Pubblicom Srl - P.I. 03057570792 R.O.C. 39435 – Reg. Trib. VV Nr.1 del 20/02/2018 – Direttore: Francesco Mobilio