«Il dolore è soprattutto morale». Con queste parole, il medico Salvatore Tripodi, allergologo e pneumologo reggino, racconta la violenta aggressione subita nel pomeriggio di martedì 14 ottobre presso il Centro Diagnostico di Malattie Polmonari e Sociali del Distretto Nord dell’Asp di Reggio Calabria, in via Willermin.
Il professionista è stato colpito con due pugni al volto da un uomo che pretendeva di essere visitato senza prenotazione, riportando ferite e una breve perdita di coscienza. Solo l’intervento tempestivo di alcuni pazienti presenti in sala ha evitato conseguenze peggiori.
L’aggressione al medico in Calabria
«È stato un attimo – racconta il dottor Tripodi – e posso dire che mi è andata bene: dopo il vuoto mi sono ritrovato per terra». Secondo la ricostruzione, l’uomo, accompagnato dalla moglie, si sarebbe presentato all’ingresso del centro chiedendo un esame “non meglio specificato”, in tono agitato e confuso.
«Non lo riconoscevo come paziente prenotato – spiega il medico – ma ho cercato di tranquillizzarlo, dicendogli che, terminata la lista, mi sarei preso cura di lui. Invece ha iniziato a urlare, poi mi ha colpito con due pugni, uno all’arcata zigomatica e uno al labbro». Il medico è svenuto a seguito dei colpi, mentre i presenti hanno immediatamente bloccato l’aggressore e allertato la polizia.
Sette giorni di prognosi e tanta amarezza
Trasportato al pronto soccorso, il dottor Tripodi ha ricevuto una prognosi di sette giorni. Ma la ferita più grande, dice, è «morale». «Non mi sono mai sottratto – e non ci siamo mai sottratti – ad alcun atto o prestazione sanitaria, anche a chi si presenta senza prenotazione. Serve rispetto per chi lavora in condizioni difficili, con carichi pesanti e personale ridotto».
Il medico ha ricordato che il centro è uno dei pochi in Calabria a garantire test respiratori completi, come spirometrie, emogasanalisi e test allergologici, nonostante la cronica carenza di organico.
Un presidio fondamentale per la salute pubblica
Il Centro Diagnostico di Malattie Polmonari Sociali rappresenta un punto di riferimento per la diagnosi e la cura delle patologie respiratorie croniche nel territorio reggino. Episodi come quello accaduto a Tripodi mettono a rischio non solo l’incolumità del personale sanitario, ma anche la continuità dei servizi pubblici essenziali.
L’aggressione ha suscitato sdegno e solidarietà tra colleghi, pazienti e cittadini, che sui social hanno espresso vicinanza al medico. Il grave episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di cura. Secondo i dati nazionali, le aggressioni a medici e infermieri sono in costante aumento, soprattutto nei presidi territoriali e nei pronto soccorso, dove tensione e carenze organizzative acuiscono i conflitti.






























