«Il gruppo consiliare Cuore vibonese esprime profonda indignazione per il grave ritardo con cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Romeo sta procedendo all’attivazione del servizio di mensa scolastica nella città di Vibo Valentia».
In una nota congiunta firmata dai consiglieri Giuseppe Cutrullà, Danilo Tucci, Giuseppe Russo e Giuseppe Calabria, la minoranza sottolinea che «siamo ormai a fine ottobre, con l’anno scolastico abbondantemente avviato, e le famiglie vibonesi si trovano ancora senza un servizio essenziale per il corretto funzionamento delle scuole e la serenità dei bambini. La mancata attivazione della mensa sta infatti creando enormi disagi ai genitori, costretti ogni giorno a recarsi a scuola per prelevare i propri figli all’ora di pranzo, impedendo di fatto lo svolgimento del rientro pomeridiano».
«Disagi per le famiglie» e «pasti inadeguati»
«A rendere la situazione ancora più inaccettabile – incalzano i consiglieri -, numerosi genitori ci hanno segnalato che in diverse scuole i dirigenti scolastici non consentono di introdurre pasti caldi portati da casa. I bambini, dunque, sono costretti a consumare un pranzo a sacco, preparato al mattino e consegnato all’ingresso, con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di qualità e adeguatezza del pasto».
Tutto questo «si sarebbe potuto evitare. I problemi riscontrati nelle scuole erano prevedibili e avrebbero potuto essere affrontati con un minimo di programmazione e con i necessari sopralluoghi da parte degli uffici competenti. Invece, ancora una volta, l’amministrazione Romeo si dimostra incapace di garantire servizi fondamentali e di pianificare per tempo interventi che riguardano la vita quotidiana delle famiglie vibonesi».
Per questi motivi il gruppo consiliare ritene «vergognoso l’atteggiamento di totale disinteresse mostrato dall’amministrazione: chiediamo all’assessore competente di dimettersi, ritenendolo responsabile di una gestione inefficiente e dannosa per l’intera comunità scolastica. Il diritto dei bambini a un pasto adeguato e al regolare svolgimento delle attività scolastiche non può essere calpestato dall’incapacità amministrativa di chi governa la città».


































