La nomina di Gianpiero Menniti quale figura di supporto al sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo dell’organo politico, ha generato scompiglio a Palazzo Luigi Razza. Le opposizioni, Forza Italia e Cuore Vibonese, hanno puntato il dito contro il primo cittadino, evidenziando come la stessa decisione non sia stata condivisa dal Partito democratico.
Forza Italia: «Il sindaco si è nominato lo staff ma ha perso la maggioranza»

«Sono passati alcuni mesi dal primo bando Pnrr per l’assunzione di una precisa figura professionale. Le nostre preoccupazioni hanno trovato, purtroppo, un riscontro. Non avremmo voluto assurgere al ruolo di Cassandre, ma era evidente, già nello scorso autunno, che qualcosa il sindaco e una parte della sua maggioranza, stessero tramando. Purtroppo, anche il nome della persona, individuata nel pomeriggio di ieri come capo di gabinetto, risponde alle indiscrezioni giornalistiche di qualche mese addietro. Che non erano affatto infondate, come qualcuno avrebbe voluto far passare», ha affermato il coordinamento cittadino di Forza Italia, guidato dalla consigliera comunale Carmen Corrado.
«Il fatto più grave è, però, un altro. Il primo cittadino, con la consueta preziosa collaborazione dell’assessore al Personale (Marco Talarico, ndr), ormai divenuto il suo punto di riferimento, ha pensato bene di far approvare alla propria giunta una delibera con la quale inquadra nell’area dei Funzionari ad elevata qualifica, il proprio capo di gabinetto che già dà lezioni di lealtà sui social. Ed ha agito, utilizzando risorse di bilancio e non già fondi comunitari. Come sarebbe accaduto se fosse andato in porto il bando Pnrr, per il quale sono arrivate decine di domande senza che alcun profilo professionale potesse rispondere a quello richiesto».
«Oltre al danno, la beffa per i cittadini»
«Quindi, per i contribuenti, al danno si aggiunge la beffa. Insomma, noi abbiamo risanato i conti dell’Ente, in anni di lacrime e sangue. Alla giunta ed al consiglio comunale è stata ridotta l’indennità del 30% ed oggi ci ritroviamo a dover pagare una cambiale elettorale di Romeo», ha continuato Forza Italia. Si è, pertanto, «ritornati al sistema “dell’affidamento diretto” tutto a carico dei cittadini, escogitato dal sindaco e da qualche suo prode assessore. Che apre, peraltro, un caso politico, all’interno della maggioranza. Il tutto a nove mesi esatti da quel trionfo e da quelle promesse di cambiamento, di rinnovamento, di trasparenza e di serietà amministrativa».
«Enzo Romeo venga subito a riferire in Consiglio»
«Sebbene l’immaginazione, come sosteneva qualcuno, possa andare sempre ben oltre ogni intuizione sensibile, pensare che Enzo Romeo potesse operare con queste assurde modalità, una scelta dannosa per le casse dell’Ente, dopo aver urlato a squarciagola il taglio ai costi della politica, sarebbe stato arduo anche per noi», è scritto ancora nella dura nota del coordinamento cittadino di Forza Italia.
«Peraltro, ci troviamo anche costretti a chiedere al sindaco una verifica all’interno della sua stessa maggioranza. Infatti, il Partito democratico, la principale forza politica di riferimento non ha inteso prendere parte alla giunta. Sia Stefano Soriano che Vania Continanza, saggiamente, oseremmo dire, hanno evitato di prendere parte a questo scempio di risorse pubbliche. A differenza del Movimento 5 Stelle, gli storici censori degli sprechi che hanno sommessamente sottoscritto quanto predisposto dal primo cittadino e dal suo entourage. E allora, Romeo venga subito in Aula a spiegarci se una maggioranza ce l’ha ancora ed in che termini. Considerata la consistenza numerica del Pd, che ieri lo ha praticamente sfiduciato, tra gli scranni del Consiglio comunale», hanno concluso gli azzurri.
Cuore Vibonese: «Il Pd ha sfiduciato il sindaco tesserato, la frattura è netta»

I consiglieri comunali Giuseppe Cutrullà e Danilo Tucci, rappresentanti di Cuore Vibonese, hanno appreso dalla stampa della recente nomina di Gianpiero Menniti nello staff del sindaco, «una scelta che, stando alle indiscrezioni, non sarebbe stata condivisa dal Partito democratico».
«La mancata partecipazione del Pd alla riunione di giunta nella quale è stata discussa la nomina evidenzia una frattura all’interno della maggioranza, sancendo di fatto una divisione tra il gruppo del sindaco e i dem. Il segnale politico è chiaro: il Pd, non partecipando alla delibera proposta dal primo cittadino (tesserato Pd), manifesta una forma di sfiducia nei suoi confronti. Un gesto che apre interrogativi sulla tenuta della maggioranza e sugli equilibri politici all’interno dell’amministrazione comunale», hanno asserito.
«La nomina di Menniti non è solo una questione non solo politica»
«La questione non è solo politica, ma anche amministrativa e contabile. La scelta di impiegare risorse comunali per questa nomina, anziché per interventi concreti a favore dei cittadini, potrebbe configurare un possibile danno erariale. Il sindaco è consapevole del Patto Salva Città e delle misure già individuate per il risanamento dell’ente? L’utilizzo di fondi pubblici per quello che appare come un accordo di natura politica sembra in netto contrasto con la necessità di garantire una gestione oculata delle risorse», hanno affermato Cutrullà e Tucci.
«Era davvero necessario nominare un fiduciario del sindaco con un compenso annuo di 40.000 euro per un totale di 160.000 euro in 4 anni? Si tratta forse di un tutor per gli assessori, visti i risultati non esaltanti ottenuti finora? E in particolare, è stato individuato un tutor per l’assessore alla Cultura, Turismo e Grandi Eventi, ambiti nei quali Menniti sembrerebbe avere maggiore competenza? – si sono domandati i consiglieri di Cuore Vibonese – Avremmo preferito che queste somme fossero destinate ai problemi della città visto che la stagione estiva è alle porte ed i problemi siamo sicuri non mancheranno. Interrogativi che meritano risposte chiare. Mentre la città attende soluzioni concrete ai problemi reali che la affliggono e che dopo un anno di amministrazione targata Romeo tardano ad arrivare».